C’è molta confusione attorno all’argomento “cancro” e, per questo motivo, la gravità di una patologia neoplastica, viene frequentemente male interpretata da parte del paziente. Molto spesso il paziente a cui viene fatta diagnosi di cancro e i relativi parenti, tendono a guardare con un’eccessiva preoccupazione questo tipo di patologia, avvilendosi e molte volte, cadendo in uno stato depressivo, condizione deleteria per la qualità della vita del paziente. Il cancro, tumore o neoplasia, è lo sviluppo di una massa di cellule nel contesto di un organo o tessuto sano, attraverso un processo sequenziale che avviene attraverso diversi step (iniziazione, promozione e progressione). Una volta posta diagnosi di cancro, un criterio approfondito per la formulazione di un giudizio prognostico adeguato, è fornito dalla stadiazione. Il criterio di stadiazione più utilizzato, è il sistema TNM in cui T, indica la grandezza e/o il grado di infiltrazione del tumore, N la presenza di metastasi all’interno dei linfonodi loco-regionali, mentre M indica la presenza di metastasi a distanza. Le informazioni utilizzate per valutare questi diversi parametri, sono fornite dalle tecniche di diagnostica per immagine. In seguito anche all’esame citologico ed istologico del campione bioptico che può essere prelevato da una massa tumorale, il medico possiede tutta un serie di informazione da aggiungere a quelle ottenute mediante le indagini strumentali per ottenere il pTNM e, per procedere al raggruppamento in 4 stadi delle neoplasie. Il primo stadio indica un tumore circoscritto senza coinvolgimento dei linfonodi e senza metastasi a distanza (T1N0M0); nello stadio II, compare l’interessamento linfonodale (T2N1M0), lo stadio III indica un tumore infiltrante ma ancora in assenza di metastasi a distanza (T3N2M0) mentre il IV stadio indica un tumore che si è esteso, formando metastasi a distanza (T4N3M1). Va da sé che, la presenza di metastasi a distanza anche con un tumore primitivo di piccole dimensioni e, senza coinvolgimento linfonodale, porta direttamente alla stadiazione di un IV stadio. Esistono tuttavia delle ulteriori suddivisioni dei parametri precedentemente elencati che vengono indicati con sigle, numeri e lettere e che vengono utilizzate per scegliere il trattamento maggiormente vantaggioso per il paziente valutando sia l’aspettativa di vita che la qualità della medesima.
Esempio di stadiazione tumorale:
Prendendo ad esempio il carcinoma polmonare Tx indica che il tumore non può essere identificato, questa è una condizione di incertezza diversa da T0 in cui vi è la certezza di nessuna evidenza neoplastica. Le fasi successive, per quanto riguarda la grandezza del tumore, sono rappresentate da: Tis o carcinoma in situ; T1 tumore fino a 3 cm senza segni di invasione del bronco lobare; T2 tumore di dimensioni superiore ai 3 cm o interessamento del bronco principale a più di 2 cm dalla carena o invasione della pleura viscerale; T3 tumore di qualsiasi dimensione che invade le seguenti strutture: parete toracica, diaframma, pleura mediastinica, pericardio, bronco principale a meno di 2 cm dalla carena; T4 tumore di grosse dimensioni che invade il mediastino, cuore, grossi vasi, trachea, esofago, corpi vertebrali e carena. Le tecniche che ci consentono di ottenere questo tipo di informazioni sono rappresentate da radiografia del torace, TC, risonanza magnetica e fibroscopia. Analogamente, con la TC, vengono valutati anche i linfonodi loco-regionali la quale invasione può portare ad una classificazione di Nx; N0; N1 quando vengono invasi i linfonodi peribronchiali omolaterali; N2metastasi ai linfonodi mediastinici e/o subcarenali N3 invasione dei linfonodi ilari e mediastinici controlaterali. Infine, svolgendo una TC a livello encefalico, addominale ed una scintigrafia ossea con tecnezio, si può valutare la presenza (M1) o assenza (M0) di metastasi a distanza. I dati ottenuti saranno poi utilizzati per inserire il paziente nel rispettivo stadio di competenza. Lo stadio 0 corrisponde al carcinoma in situ; lo stadio I si suddivide a sua volta in Ia (T1N0M0) e Ib (T2N0M0) così come il II stadio, diviso a sua volta in IIa (T2N1M0) e IIb (T2N1M0 oppure T3N0M0); lo stadio IIIa comprende invece le classificazioni T3N1M0, T1N2M0 e T3N2M0 mentre nel IIIb possiamo avere qualsiasi tipo di T e di N con M0; infine, l’ultimo stadio, è il IV (qualsiasi T ed N con M1).
Prevenzione nelle neoplasie:
La cancerogenesi è un fenomeno multifattoriale in cui entrano in gioco principalmente l’ereditarietà e lo stile di vita. Infatti, fattori ambientali come il fumo di sigaretta, è stato associato ad un aumento dell’incidenza di numerosi tumori, primo tra tutti il carcinoma polmonare; diete iperlipidiche e povere di vitamine, sono associate ad un aumento dello stress ossidativo e ad una diminuzione dell’attività antiossidante che può portare a danno cellulare. Anche il luogo in cui viviamo svolge un ruolo importante. Ad esempio, l’utilizzo di vernici contenenti piombo e/o tossine, è associato ad un aumento dell’incidenza del cancro alla vescica. Inoltre, è doveroso ricordare che esistono numerosi programmi di screening dedicati ad una coorte di persone che statisticamente presentano un rischio maggiormente elevato di sviluppare determinate neoplasie.
Fonti:
– Patologia generali IV edizione (Pontieri, Russo, Frati)
– Malattie dell’apparato respiratorio (Claudio Terzano)
– Le basi patologiche delle malattie VIII edizione (Robbins e Cotran)