Prende avvio mercoledì 17 ottobre nella piazza Principe Umberto (area antistante alla Cassarmonica) di Castellammare di Stabia il progetto denominato “Giornate in Rosa” voluto e realizzato dal Rotary International Rotary Club di Castellammare di Stabia Distretto 2100-Italia.
Si tratta, nella fattispecie, di un progetto di informazione e sensibilizzazione sulla prevenzione del carcinoma mammario e per la consapevolezza sulla ricostruzione mammaria.
Purtroppo in Campania e nel Sud Italia, la percentuale di adesione da parte della popolazione femminile ai programmi di screening mammario è ancora molto bassa e nettamente inferiore al resto d’Italia. Di conseguenza le diagnosi vengono effettuate tardivamente quando il carcinoma è più difficilmente curabile.
“Giornate in Rosa”, come detto, ha due direttrici principali: la prima di informazione e sensibilizzazione del carcinoma mammario, la seconda sulla consapevolezza della ricostruzione mammaria. Un camper posizionato nelle piazze, a cominciare da quella già indicata del primo appuntamento, ha lo scopo di informare le donne sul problema e su come risolverlo ma anche sostenere le donne già sottoposte a chirurgia demolitiva nel percorso di ricostruzione previsto dai LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) nazionali.
Otto le “Giornate in Rosa” in totale con due giornate per ciascuna città con orario 9-18. Oltre a Castellammare di Stabia il 17 ottobre, giornata mondiale della consapevolezza sulla ricostruzione “Breast Reconstruction Day-Bra Day” sono previsti incontri anche a Pompei, Scafati e Sorrento.
Agli screening possono partecipare tutte le donne residenti nell’Asl Napoli 3 Sud, tra i 45 e i 69 anni. Il test di screening consiste in una mammografia, una radiografia del seno che è in grado di individuare precocemente le lesioni tumorali.
L’iniziativa, coordinata dal presidente del Rotary arch. Francesco Di Somma, si avvale del patrocinio dell’Ordine dei Medici di Napoli, dell’Ordine dei Farmacisti di Napoli (che ha offerto il camper) e dell’Asl Napoli 3 Sud che ha fornito i protocolli per gli screening.
Tre i medici che le donne interessate avranno come referenti più altri colleghi che di volta in volta si metteranno a disposizione.
“E’ un’occasione davvero importante – spiega la dottoressa Amalia Vozza che è protagonista del progetto – attraverso la quale invito tutte e donne a raccontare la loro esperienza per riuscire insieme a superare il tabù della malattia. Solo parlandone con esperti della materia si possono individuare le soluzioni più adatte caso per caso”.