L’ uroflussometria è un’indagine urodinamica semplice e non invasiva, fondamentale nei pazienti che riferiscono disturbi della minzione quali: – difficoltà ad urinare – difficoltà a svuotare completamente la vescica – mitto di scarsa intensità, lento, o intermittente – urgenza minzionale – incontinenza urinaria – gocciolamento post-minzionale
Per eseguire correttamente questo esame è importante che la vescica sia confortevolmente piena: in linea di massima sarà sufficiente bere mezzo litro d’acqua un’ora prima dell’esame. L’uroflussometria consiste nell’urinare in un apposito contenitore collegato ad un apparecchiatura (uroflussometro), che permette di misurare il flusso minzionale nell’unità di tempo e di riprodurlo in forma grafica attraverso un tracciato. Dopo l’esecuzione dell’esame verrà valutato ecograficamente il residuo post-minzionale, cioè la quantità di urina che rimane in vescica dopo aver urinato. Al termine dell’esame la persona può tornare alla propria vita quotidiana e svolgere le normali attività.
Sebbene sia considerato un esame di screening per rilevare le anomalie e le disfunzioni funzionali del basso tratto urinario, questo esame rappresenta anche una valida risorsa per monitorare l’efficacia di una terapia in corso o conclusa. Tra le possibili cause di disfunzioni del basso tratto urinario è possibile citare: – prostatiti – cistiti e vaginiti – presenza di calcoli – restringimento nel canale dell’uretra – ipertrofia prostatica benigna
Un flusso normale presenta un flusso massimo maggiore di 15 ml al secondo negli uomini e 25 ml al secondo nelle donne come indicato dal tracciato sottostante.
Un paziente, ad esempio, con un problema di ipertrofia prostatica benigna può presentare un’uroflussometria con un grafico più appiattito con un flusso massimo <15 ml/sec e un tempo di minzione prolungata.
Oppure, un paziente che ha un’istruzione del basso tratto urinario presenta un tracciato “ad onde”.
Se il paziente ottiene un risultato con un grafico nella norma si può escludere che abbia problemi funzionali o anatomici. Invece, se l’esame presenta un grafico alterato, è altamente probabile che il paziente soffra di una patologia urologica da indagare e da curare adeguatamente.
L’ uroflussometria, quindi, si presenta come test di screening di prima scelta per i pazienti con sospetta disfunzione del basso tratto urinario, in grado di fornire informazioni oggettive relative al flusso urinario.