In un programma di Medicina Anti- Aging riveste un ruolo fondamentale consigliare dopo attenta indagine anamnestica, sullo stile di vita e valutazione degli esami ematochimici, generali e specifici, integrazione personalizzata e razionale con fitoterapici e nutraceutici. Prenderemo in considerazione una serie di integratori iniziando con la CURCUMA LONGA nota come “golden remedy” per le sue molteplici proprietà dovute ai numerosissimi target farmacologici e molecolari individuati per gli estratti di questa pianta.
Il complesso flavonoide curcumina rappresenta il principio attivo di maggior rilevanza, riconoscendo importantissime proprietà antiossidanti, modulatrici della flogosi, antidegenerative con rilevanti proprietà epatoprotettive, coleretiche e colagoghe. Può essere usata: come adiuvante nel trattamento integrato delle forme degenerative precoci e/o senili del SNC (caratterizzate da riduzione della memoria, declino cognitivo nelle sue varie forme) secondo alcuni autori il suo uso adeguato potrebbe determinare una riduzione dell’accumulo neuronale della proteina beta-amiloide con miglioramento di alcuni parametri cognitivi.
Per espletare questa azione è necessario che attraversi la membrana emato-encefalica e si renda il più possibile biodisponibile a livello del tratto gastroenterico, a tal proposito ci sono prodotti in commercio che rendono la curcumina più facilmente assimilabile dall’organismo mimando i naturali processi digestivi che consentono l’assorbimento dei composti lipofili attraverso un processo di micellizzazione, la matrice micellare risulta stabile all’acidità gastrica e pertanto la curcumina viene rilasciata direttamente a livello della parete intestinale per un massimo e più veloce assorbimento.
Può inoltre essere utilizzata nelle manifestazioni infiammatorie e dolorose croniche (osteoartrosi, tenosinoviti, fibromialgia) e come adiuvante in tutte le condizioni patologiche che possono essere sostenute dalla flogosi cronica di basso grado( incluse le forme legate ad autoimmunità) e dall’azione sistemica dei radicali liberi come antiossidante, anche in questo caso sono da preferire prodotti in commercio, così detti fitosomati, che veicolano la curcumina con un sistema di fosfolipidi per aumentarne l’assorbimento.
La Curcuma Longa può inoltre essere indicata nelle malattie infiammatorie del tratto gastrointestinale, sindrome dell’intestino permeabile, epatopatie croniche e come adiuvante nel contrastare i meccanismi e gli effetti patogeni della sindrome metabolica e del diabete mellito, nella prevenzione e protezione organica nelle patologie degenerative croniche dell’apparato cardiovascolare, la sua azione protettiva sarebbe da ricondurre nella capacità di inibire l’ossidazione delle lipoproteine LDL note per l’elevata aterogenecità.
Per concludere non dovrebbe essere usata da chi fa uso di farmaci antiaggreganti piastrinici( Acido acetilsalicilico, Clopidogrel) in quanto la sua interazione produce un incremento dell’attività antiaggregante, e di farmaci anticoagulanti orali( Warfarin sodico, Acenocumarolo, NAO) potenzialmente responsabile di un incremento del rischio di sanguinamento.
La curcuma , da un punto di vista nutraceutico, ha sicuramente numerosi effetti positivi sul nostro organismo. Il principale meccanismo, tra tutti quelli indicati, su cui interviene questa preziosa spezia è rappresentato da quello sulla infiammazione in generale ma soprattutto sulla infiammazione cronica di basso grado, quella “LOW GRADE INFLAMMATION” molto studiata dalla scuola anglosassone. Per questo motivo un’altro importante ruolo della curcuma, non dobbiamo dimenticarlo, è rappresentato dalla sua efficacia sul rallentamento del processo di sviluppo neoplastico. Questo è il motivo per cui comincia a venire usata in alcuni reparti oncologici come terapia di supporto.