La disfunzione erettile è una patologia che colpisce circa un uomo su tre; in Italia circa 3 milioni di italiani sono sottoposti a cure per tale problema e si stima che nel mondo ne siano affetti circa 320 milioni di uomini.
Sono varie e molteplici le condizioni che possono causare una disfunzione erettile , innanzitutto talvolta dobbiamo interpretare tale problema non come una malattia ma come un segnale un sintomo di un eventuale patologia sottostante.
Talvolta ,nell’uomo di media età, un problema cardiovascolare sistemico può presentati inizialmente con una disfunzione erettile, da qui l’importanza di sottoporre il paziente anche a un controllo cardiologico.
Tra le patologie più frequenti ricordiamo sicuramente l’ipertensione, il diabete, alcune malattie endocrine specialmente a carico della tiroide, alcune condizioni che possono predisporre un sovraccarico cardiovascolare come ad esempio l’obesità e l’abuso del fumo.
Ci sono poi quadri di alterato equilibrio ormonale come ad esempio il calo di testosterone nell’andropausa o l’aumento della prolattina nelle patologie ipofisarie.
Per ultimo non dobbiamo dimenticare anche tutte quelle componenti di origine psicogena che possono interferire fortemente sull’autostima e sulla risposta erettile.
Sono tutti argomenti che affronteremo nei nostri blog di tagmedicina.
Per quanto riguarda la terapia, dal 1998 si utilizzano i farmaci orali inibitori delle 5 fosfo diesterasi, 5PDE, spesso con successo e, quando questi non funzionano, sino a poco tempo fa l’alternativa era l’uso delle iniezioni di Caverject direttamente nei corpi cavernosi.
Da qualche tempo però, in maniera sempre più incisiva ed efficace, si stanno utilizzando le onde d’urto a bassa intensità. Mutuate dall’ortopedia le onde d’urto a bassa intensità sono in grado, colpendo i corpi cavernosi, di indurre una nuova vascolarizzazione attraverso la liberazione dei fattori di crescita creando un nuovo circolo vascolare e, a livello clinico, rendendo nuovamente responsivo ai farmaci orali il paziente che era diventato invece non risponder. Il trattamento con le onde d’urto a bassa intensità prevede sedute di circa 20 minuti da effettuare almeno una volta a settimana per almeno sei settimane. Circa il 70% dei pazienti beneficia di tale trattamento tornando a rispondere alle cure farmacologiche orali per almeno due anni.
Parallelamente alle onde d’urto a bassa intensità sono stati inseriti nella terapia fisica l’uso dei fattori di crescita delle cellule staminali, argomento di prossimi articoli.