Il testosterone è l’ormone maschile per eccellenza. È prodotto dai testicoli e in special modo delle cellule del Leydig sotto stimolo della ghiandola ipofisaria che stimola questa linea cellulare a lavorare tramitela produzione di LH; per inciso ricordiamo che il testicolo oltre a produrre testosterone produce anche gli spermatozoi sotto lo stimolo dell’FSH, sempre prodotto dalla ghiandola ipofisaria. Una parte modesta di testosterone viene prodotta anche della ghiandola surrenalica, una ghiandola piccola ma importante che è situata di sopra del polo superiore del rene, presente anche nella donna, e dall’ovaio e per tale motivo una parte di androgeni e quindi di testosterone sono presenti anche nella donna. Nella donna il testosterone è responsabile del desiderio sessuale, dell’eccitazione, ed aumenta l’intensità e il piacere dell’orgasmo.
Associamo la presenza di testosterone alla presenza di libido e di risposte erettile nell’uomo qualora sia basso o parzialmente attivo. Vi sono delle problematiche riguardanti la sfera sessuale maschile, come ad esempio la classica e temuta sindrome dell’andropausa, in cui viene ridotta la produzione dell’ormone testosterone; ma l’azione del testosterone non è solamente rivolta all’apparato urogenitale e alla sfera sessuale ma ad altre fondamentali funzioni: ricordiamo Il trofismo muscolare, la densità ossea, la capacità di memorizzazione e di attenzione, il mantenimento della massa magra. Tutte condizioni che vengono a mancare ogniqualvolta vi sia una ridotta produzione di testosterone .
Per misurare il testosterone basta un semplicissimo esame del sangue. In circolazione vi sono due forme: testosterone totale e testosterone libero, quest’ultima è una parte di testosterone non legata alle proteine (SHBG) , ed è quindi quella parte libera di stimolare gli organi bersaglio. Le condizioni in cui il testosterone viene prodotto in quantità minore vengono conosciute clinicamente con il termine di ipogonadismo, può essere di natura primitiva quando è proprio il testicolo a non lavorare , o di natura secondaria quando è l’ipofisi che non produce la giusta quantità di LH per stimolare sufficientemente il testicolo. La visita andrologica è obbligatoria anche per una valutazione ecografica scrotale e testicolare.
Quando il nostro partner riferisce riduzione del desiderio sessuale, un calo dell’erezione, stanchezza eccessiva e calo di attenzione sarebbe quindi utile, se non indispensabile, pensare anche alla possibile causa di natura ormonale. Ancora di più se stiamo in una età intermedia in cui si avvicina il fenomeno sopradescritto dell’ andropausa.
Nel conclamato e documentato di ipotestosteronemia, questo è il termine tecnico, si possono fare delle cure sostitutive di natura ormonale sostitutiva o stimolatoria ma sempre sotto la stretta sorveglianza dell’andrologo o endocrinologo.
Ma il vero segreto sarebbe quello di evitare la comparsa di tali problemi. Innanzitutto con regole di vita adeguate: il testosterone è prodotto per aiutare il nostro organismo ad affrontare le difficoltà, probabilmente nell’era dell’uomo preistorico serviva a dare più forza ed energia per affrontare la caccia e le battaglie. Ne consegue che al giorno d’oggi sarebbe utile e indispensabile sottoporre il nostro organismo ad un benefico sforzo fisico affrontando quotidianamente attività fisica che può semplicemente identificarsi in lunghe passeggiate dove tra l’altro vengono liberati anche ormoni del benessere, quali la serotonina. Per quanto riguarda i consigli dietetici, assolutamente da evitare: alimenti contenenti fitoestrogeni come la birra o la carne non Bio alimenti contenenti soia, cibi ad alto contenuto glicemico.
Indispensabile il giusto supporto integrativo. Sicuramente l’equilibrio e la giusta quantità di vitamine sono indispensabili affinché la catena metabolica della sintesi del testosterone funzioni in maniera ottimale. Utile contrastare l’eccesso di cortisolo, un ormone dello stress ormai prodotti in abbondanza dall’uomo moderno, che può essere contrastato facilmente con l’uso quotidiano serale di melatonina. Negli ultimi tempi alcuni studi scientifici hanno evidenziato chiaramente come la vitamina D sia in grado di rendere più biodisponibile il testosterone, e la giusta integrazione potrebbe apportare grossi benefici.