Ci tengo oggi a parlare di un argomento che spesso mi viene riferito dal paziente, che è quello del “dolore al testicolo”.
E’ un argomento molto delicato che va affrontato con le giuste competenze e con il giusto approccio.
Il tipo di paziente che si presenta per il dolore testicolare spesso è un giovane (è la fascia di età più colpita).
Si rivolge a me dicendo:
“Dottore è da un po’ di tempo che sento un fastidio al testicolo, allo scroto, ma anche un po’ all’inguine e non so bene cosa sia… “dobbiamo chiaramente affrontare il tutto con molta tranquillità, e ci tengo subito a dire che proprio l’età giovanile che va dai 20 ai 40 anni è l’età più soggetta a malattie tumorali del testicolo, per cui è consigliato sempre praticare l’autopalpazione e ai primi segnali di sensazioni tattile di un qualcosa di anomalo, ci si deve rivolgere al proprio andrologo.
Sono varie le patologie e le problematiche che possono essere responsabili di dolore testicolare.
Giusto per spiegare di cosa parliamo, il testicolo è la ghiandola, mentre lo scroto è il sacchetto che lo contiene.
La prima patologia che viene in mente con il dolore al testicolo è “la presenza di un varicocele“.
Esistono le vene che portano via il sangue dal testicolo, le vene spermatiche .
A volte possono essere dilatate, per esempio come può capitare nella vena varicosa nella donna, il varicocele (quando di terzo o quarto grado), può dare dolore, fastidio o un senso di peso ed è facilmente identificabile sia con l’esame obiettivo che con l’ecocolor doppler, posizionando la sonda ad alta frequenza sullo scroto (metodo assolutamente indolore non invasivo), si evidenzia il flusso del sangue, infatti quando il paziente fa la manovra di “spingere”, il sangue confluisce nelle vene e se sono dilatate si nota un flusso di colore all’esame.
Con l’Eco color doppler si possono vedere molteplici patologie e la diagnosi e’ immediata.
Ci può essere ad esempio una “torsione del testicolo”, cioè un testicolo che è agganciato al suo asse vascolare e fa delle sub-torsioni e si muove parzialmente sul suo asse.
Questo crea un fastidio, un dolore riflesso e può colpire il paziente in ogni momento della giornata anche quando disteso sul letto.
Il dolore può essere presente anche per un “testicolo mobile”, cioè per un testicolo che si muove nel suo asse e può fare la sub-torsione.
Attenzione perché, se questi episodi di torsione diventano frequenti, si può andare incontro ad una torsione completa e quindi ad una sofferenza del testicolo non più vascolarizzato che può causare necrosi e quindi perdita del testicolo.
Altra patologia classica per il dolore scrotale-inguinale può essere anche considerata“l’ernia”.
L’andrologo ha l’obbligo di esplorare la “porta erniaria” che si effettua semplicemente con un dito nell’anello inguinale facendo fare un colpo di tosse al paziente. Se è presente un’ernia, questa si sente durante la tosse, esattamente dove avviene la trasmissione dell’impulso.
Altre cause del dolore testicolare possono essere “infiammazioni o infezioni delle vie seminali e l’epididimo”, quest’ultimo e’ una piccola struttura che abbiamo sopra il testicolo. Possono avvenire processi infiammatori infettivi anche nei pazienti che urinano male.
Per ultimo problema, possibile, il più importante, vi è che quello del “tumore testicolare.”
Non nascondo che negli ultimi tempi ho avuto 3 pazienti giovani che si sono rivolti a me per un dolorino, molto sereni nel loro atteggiamento, invece poi immediatamente alla visita ed all’ecografica si è notata subito una massa, cresciuta e dura, confermato il tutto all’ecografia.
Era evidente anche alla palpazione, ed ho inviato subito tutte le informazioni ai miei collaboratori per l’intervento di rimozione testicolare.
Devo dire ad oggi tutti i tre ragazzi stanno benissimo, ci siamo sentiti più volte nel tempo.
Forse se avessero aspettato ancora non sarebbe andata così, quindi appena abbiamo la sensazione durante l’autopalpazione di qualcosa di anomalo andiamo in tutta tranquillità dall’andrologo per un controllo.
Dolore al testicolo: quali possono essere le conseguenze e come intervenire per aiutare il paziente
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