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Sole, smog e stili di vita non corretti agiscono sullo stato di salute della nostra pelle, indebolendo la sua funzione di barriera contro gli agenti esterni e invecchiandola. Quando si parla di pelle sana significa non solamente poter fare affidamento su una buona difesa, ma anche avere un aspetto più giovane. Prendersi cura della propria pelle però non è una cosa che possiamo fare saltuariamente: occorre un approccio globale e quotidiano che passa dalla scelta di cosa mettiamo in tavola e di come la idratiamo e puliamo, e arriva ad un percorso di cura personalizzato.
Per avere una pelle sana occorre agire su due fattori: attivare sia una stimolazione della produzione di collagene, sia le funzioni cellulari di tutto lo strato cutaneo; solo così la nostra pelle può riacquisire luminosità e compattezza, riducendo di conseguenza i segni del tempo, quali macchie e piccole rughe, e gli effetti di stili di vita non corretti. Questo percorso però deve essere personalizzato sulla base delle caratteristiche della propria pelle e del grado di photoaging.
Semplificando, possiamo individuare tre livelli di intervento: innanzitutto, le situazioni lievi, dove si hanno perdita di luminosità, piccole macchie e rughe sottili. Qui, partiamo dal peeling: una leggera esfoliazione per togliere le cellule morte e uniformare l’incarnato. Serve anche come base per trattamenti successivi perché predispone in modo soft la pelle ad una stimolazione più profonda. Indicato anche il needling che va a stimolare la produzione di collagene attraverso un manipolo dotato di sottilissimi aghi. È uno strumento particolarmente versatile che può essere modulato per pelli anche più sensibili di viso, collo e décolleté. Biorivitalizzazioni e biostimolanti invece vanno a restituire idratazione profonda.
Il secondo step prevede un photoaging più accentuato: siamo davanti a una maggiore presenza di macchie e una moderata perdita di tono delle pelle con un rilassamento iniziale. In questi casi la strada principe è quella delle onde d’urto, tra i trattamenti più efficaci per la riattivazione delle funzioni cellulari, che agiscono direttamente sul metabolismo cellulare. Le onde d’urto hanno un effetto rigenerativo importante e permettono di restituire tonicità alla pelle e di mantenerla più sana nel tempo. Utili anche un needling più intenso e gli ultrasuoni focalizzati che si basano sulla tecnologia Hifu e che permettono un’azione in profondità per una ridensificazione del derma e ottenendo un aumento del tono dei tessuti, quindi un effetto lifting sull’area trattata. Per le macchie, la luce pulsata.
A fronte di una situazione più marcata, con rughe profonde, macchie e cedimenti consolidati, i trattamenti devono essere un po’ più incisivi. Quindi, meglio ricorrere come primo approccio al laser frazionato che, oltre alla produzione di collagene, attenuta anche le macchie, elimina le piccole rughe e riduce quelle più profonde migliorando globalmente la texture cutanea. Proseguire poi con un percorso di mantenimento con onde d’urto o ultrasuoni focalizzati.
Valgono sempre le raccomandazioni di seguire uno stile di vita corretto, ponendo attenzione all’alimentazione. A tavola, meglio scegliere prodotti con le vitamine A, C ed E: la prima agisce sullo strato profondo dell’epidermide inducendo una rapida moltiplicazione delle cellule e si trova nelle carote, nelle verdure a foglia verde e nei frutti di colore arancione; la vitamina C, essenziale per la sintesi del collagene, si trova negli agrumi, nei kiwi e nell’ananas; la vitamina E, invece, importante per mantenere l’idratazione dei tessuti oltre che antiossidante, è presente, tra gli altri, negli spinaci, negli asparagi e nei cereali integrali. Inoltre, rispettare i tre cardini: pulizia, idratazione e protezione dal sole.