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La cefalea di tipo tensivo è il tipo di cefalea più comune, si considera che la prevalenza ad un anno della forma episodica è del 56% negli uomini e del 73% nella donne mentre, della forma cronica, è rispettivamente del 3 e 5% . Sebbene mai grave, può comunque rendere difficile condurre una vita completamente normale se frequente. In alcuni soggetti, diventa problematica al punto di rivolgersi ad un medico, solitamente a causa di un aumento della frequenza degli attacchi.
Quali sono i diversi tipi di cefalea di tipo tensivo?
La cefalea di tipo tensivo episodica viene spesso definita come “normale” o “ordinaria”. Si manifesta sotto forma di attacchi che hanno una durata variabile tra mezz’ora e sette giorni. La frequenza degli attacchi cambia notevolmente tra una persona e l’altra e anche nei singoli individui nel corso del tempo. In circa 3 persone su 100 la cefalea di tipo tensivo è presente nella maggior parte delle giornate. In questo caso si parla di cefalea di tipo tensivo cronica. In alcuni casi, la cefalea di tipo tensivo è una costante nella vita del paziente, può diventare più sopportabile ma non scomparire mai del tutto, ed è per questo motivo che può avere un enorme impatto socio -economico.
Quali sono i sintomi della cefalea di tipo tensivo?
Di solito, questo tipo di cefalea viene descritta come una sensazione di pressione attorno alla testa, come una fascia o un cappello troppo stretto. Tende a comparire su entrambi i lati della testa e spesso si diffonde al collo o viceversa parte direttamente da questa parte del corpo (il vecchio detto “ho la cervicale”) . Il dolore è solitamente moderato o leggero, ma può anche essere abbastanza forte da impedire le attività quotidiane. Alcuni soggetti con cefalea tensiva mostrano una avversione per le luci forti o i rumori eccessivi.
Quali sono le cause della cefalea di tipo tensivo?
La cefalea di tipo tensivo è generalmente considerata un tipo di cefalea che coinvolge o ha origine dai muscoli. Le sue cause appaiono molto diverse, vi sono, tuttavia, alcuni fattori che sono più importanti degli altri:
Tensione emotiva: può essere ansia o stress
Tensione fisica nei muscoli del cranio o del collo che può essere causata da una postura sbagliata, ad esempio durante il lavoro al computer o nell’alzare un oggetto pesante nel modo scorretto.
Cosa può essere di aiuto ?
Rilassarsi. Una pausa, un massaggio o un bagno caldo, una passeggiata o ginnastica per spezzare la normale routine, sono attività che possono essere di aiuto.
Imparare a gestire lo stress. Se ha un lavoro stressante o deve affrontare una situazione stressante che non può essere evitata, effettuare esercizi di rilassamento e respirazione per bloccare l’insorgenza del mal di testa.
Fare regolarmente esercizio fisico. La cefalea di tipo tensivo è più comune nei soggetti che non fanno molto esercizio in confronto a quelli che fanno regolare attività fisica. Occorre camminare quando possibile, o salire le scale piuttosto che prendere l’ascensore, così che l’esercizio fisico diventi una routine.
Curare la depressione. Se ci si sente spesso depressi, è importante cercare un supporto di tipo medico e curarsi adeguatamente.
Tenere un diario. Le pagine di un diario cartaceo o digitale (Headapp) possono aiutare a prendere nota di informazioni importanti sui mal di testa – la frequenza con cui compaiono, quando compaiono, quanto durano e quali sono i sintomi associati. Sono un valido strumento che aiuta il medico a formulare una diagnosi corretta e a identificare i fattori scatenanti e a valutare i risultati delle cure.
Assumere antidolorifici all’occorrenza…
Seguire sempre con scrupolo le indicazioni allegate al farmaco. In particolare, non assumere antidolorifici troppo spesso in quanto possono causare un mal di testa ancora peggiore: esso viene definito, infatti “cefalea da abuso di farmaci”. Per evitare di incorrere in questa forma di mal di testa, non assumere mai farmaci per il mal di testa in maniera regolare per oltre due o tre giorni di seguito.
Esistono altri tipi di cure?
Se si hanno frequenti episodi di cefalea di tipo tensivo, o ancor più se ha una cefalea cronica, gli antidolorifici non sono la risposta adeguata, poiché nel corso del tempo non faranno che peggiorare la situazione. Viceversa, i cosiddetti farmaci preventivi sono una valida alternativa. A differenza degli analgesici, è importante che assumere questi farmaci ogni giorno, poiché agiscono in un modo completamente diverso. Il loro scopo è di diminuire la vulnerabilità al mal di testa e impedire che il mal di testa inizi.
Lo specialista in cefalee consiglia sulla scelta del farmaco più appropriato e sui suoi effetti collaterali. La maggior parte di questi farmaci sono stati sviluppati per la cura di patologie completamente diverse dalla cefalea, pertanto non deve sorprendere se viene proposto un farmaco indicato per il trattamento della depressione o come rilassante muscolare: non sono questi i motivi per le quali viene assunto. Questo tipo di farmaco funziona anche nella cefalea di tipo tensivo come in altre malattie collegate al dolore.
E’ necessario seguire con scrupolo le indicazioni, è stato per esempio dimostrato che un motivo molto frequente di inefficacia é che il paziente dimentica di assumerli.
Poiché talvolta la postura gioca un ruolo importante nella cefalea di tipo tensivo a causa del coinvolgimento della muscolatura, lo specialista potrà suggerirle sedute di fisioterapia per il collo. In alcuni casi è un trattamento che può dare ottimi risultati. Altri approcci di tipo non farmacologico includono la TENS (stimolazione nervosa elettrica transcutanea) terapie di rilassamento compreso biofeedback o yoga e agopuntura. Queste sono terapie adatte a tutti, anche se non funzionano su tutti i soggetti e non sono disponibili ovunque.
Occorre sottoporsi ad esami?
Non esistono esami che confermano la diagnosi di cefalea di tipo tensivo. La diagnosi si basa sulla descrizione dei mal di testa fatta dal paziente e sul fatto che durante la visita specialistica non emerge nulla di anormale.
Occorre fare attenzione a descrivere con precisione tutti i sintomi e riportare anche quanti antidolorifici si assumono e con quale frequenza. E’ improbabile che una risonanza magnetica del cervello sia di aiuto. Se lo specialista non è certo della diagnosi, potrà richiedere di sottoporsi a degli esami che servono ad escludere alcune possibili cause del mal di testa, ma è raro che ve ne sia bisogno. Se lo specialista non ritiene di effettuare ulteriori esami indispensabili, significa che non sono utili alla cura. (adattato da Lifting the Burden)