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La tensione di questo periodo, caratterizzato da preoccupazione, ansia ed incertezza colpisce anche i più piccoli, anzi soprattutto loro, che in relazione all’ età elaborano determinati significati e mettono in atto comportamenti specifici. In una situazione difficile come questa, viene prodotta dall’organismo una serie di ormoni che contribuisce a modulare la produzione di energia e a mettere in allerta corpo e mente per fronteggiare ciò che sta accadendo: si tratta quindi di un meccanismo che ha una funzione ben precisa. Tuttavia, le stesse modifiche fisiologiche, che sono utili in condizioni eccezionali, possono creare dei problemi fisici e psicologici quando si protraggono nel tempo, come accade nel caso di stress ripetuti o cronici e di stati d’ansia diffusi. E’ inevitabile che il repentino cambiamento di abitudini ed atteggiamenti-prolungati nel tempo- influisca sul benessere psicologico di adulti e bambini e necessiti di un rinnovato equilibrio che si adatti alla nuova condizione riconfigurando la quotidianità. In questo percorso di ristrutturazione del quotidiano è fondamentale cercare di accompagnare i figli considerando la nuova condizione come un’ occasione di crescita.
La circostanza in cui ci troviamo, dettata da un virus invisibile e altamente contagioso, risulta essere senza dubbio insolita soprattutto per i più piccoli, ma non dimentichiamo che può tradursi in nuove opportunità per tutti. L’assenza prolungata da scuola può suscitare domande diverse nei bambini, in base alla fascia anagrafica, e non sempre di facile risposta. I più piccoli, ad esempio, faticano a identificare il pericolo in un virus “invisibile”, e si chiedono se sia la scuola ad essere considerata un luogo pericoloso in sé e per sé oppure se sia la situazione generale ad esserlo. Chiudere le scuole per contenere il rischio causato da un’entità che non si può vedere -ma c’è- è un concetto difficile da cogliere per i più piccoli, perché il fatto reale su cui si basa questa cautela non è visibile.
Per i ragazzi più grandi, invece, lo scenario complessivo è più chiaro. Ma vedendo gli adulti di riferimento smarriti – come tutti in questa peculiare circostanza – entrano anche loro in uno stato di allerta.
Per dirimere i dubbi di bambini e ragazzi, il suggerimento è di instaurare un confronto con loro e di fare chiarezza, veicolando le informazioni a vari livelli di profondità conformemente alle loro richieste e alla loro età. L’Ascolto riveste un’importanza profonda, Ascoltare attentamente il minore prima di fornire informazioni, è assolutamente imprescindibile. Cercare di capire quale è la sua percezione dell’evento e quali sono gli interrogativi che si pone è fondamentale ed è consigliabile rispondere con spiegazioni semplici, con un linguaggio misurato all’età, lasciando che possano esprimere le proprie emozioni e preoccupazioni. Le paure, lo ricordiamo, sono emozioni necessarie per sviluppare comportamenti autoprotettivi per la vita: è importante aiutare il bambino a conoscerle e imparare ad utilizzarle per accompagnare il proprio processo di crescita.
Evitiamo, inoltre, che i bambini stiano davanti alla televisione o altri media (incluso internet) a recepire informazioni e a vedere immagini inerenti il Covid-19 senza la presenza di un adulto, la cui funzione è senza dubbio quella di mediare: la sovraesposizione a immagini e notizie potrebbe attivare meccanismi di amplificazione della percezione del pericolo. E’ consigliabile scegliere uno-due momenti al giorno in cui condividere l’aggiornamento delle notizie. E’ importante ricordare che i minori possono ascoltare anche quando sembrano impegnati in altro e percepiscono lo stato d’animo dell’adulto, dalle parole, dai comportamenti, dalla postura del corpo, dal tono e dal volume della voce. E’ raccomandabile in presenza di bambini che la conversazione tra adulti mantenga un atteggiamento rassicurante. I bambini risentono degli stati emotivi degli adulti. Non dimentichiamoci di rafforzare il supporto affettivo-relazionale ai piccoli. Ascoltare con attenzione le loro domande e rispondere spiegando loro quello che si sta facendo per affrontare e superare il problema è necessario, doveroso e molto importante.
ATTENZIONE AI CAMBIAMENTI . E’ importante che i genitori prestino particolare attenzione allo stato emozionale dei minori. Bambini, ragazzi e adolescenti esprimono le loro preoccupazioni connesse ai cambiamenti significativi delle abitudini, sia verbalmente sia attraverso diversi segnali come variazioni nella qualità e quantità del sonno, della nutrizione, della concentrazione, dell’umore. Si possono osservare, inoltre, disturbi fisici passeggeri in assenza di uno stato di malattia. Questi diversi segnali possono essere un modo per manifestare disagio o per esprimere le emozioni (paura, rabbia, dolore) in maniera differente. Può essere utile stimolare il disegno libero o a tema e farsi raccontare semplicemente la loro produzione grafica.
Riorganizziamo il tempo:
Con la chiusura di scuole e palestre, il ritmo della settimana, normalmente scandita da impegni scolastici e sportivi, viene meno. Anche per i più piccini abituati ad andare ad esempio dai nonni, dagli zii, al parco ecc. risulta impegnativo ed insolito disuabituarsi improvvisamente alle pregresse abitudini. In questa situazione di impasse, occorre quindi, necessariamente costruire una nuova scansione del tempo. La ricerca della routine, ovvero dell’abitudine, è un’attività che impegna il cervello e che comporta un dispendio di energie fisiche, psichiche ed emotive sia per gli adulti sia per i bambini, ma è essenziale per affrontare l’emergenza nel modo giusto”.
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Stabiliamo degli orari: programmare l’inizio e la fine delle attività didattiche, capitalizzando la mattina, che è il momento della giornata in cui il cervello è più attivo;
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programmiamo dei momenti di pausa: ad esempio a metà mattinata;
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vestiamoci in abbigliamento diurno;
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definiamo il setting: identifichiamo uno spazio dedicato allo studio in casa ed un altro dedicato al gioco e alle attività ricreative;
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pianifichiamo le attività didattiche: stimoliamo la programmazione anche tramite la condivisione con gli insegnanti;
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rinforziamo l’uso corretto della tecnologia: rendere produttivi, con un giusto equilibrio, smartphone, tablet e computer per l’attività didattica e sociale;
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sensibilizziamo bambini e ragazzi sull’importanza delle norme igieniche: nella relazione con l’altro è sempre importante ricordare gli accorgimenti igienici sia ai bambini sia ai ragazzi. La corporeità è usata per distinguere le relazioni reali da quelle virtuali e il rischio, a volte, è di dimenticarsi di queste semplici norme;
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minimizziamo potenziali situazioni di conflitto: la convivenza tra genitori in smart working e ragazzi a casa potrebbe essere difficile. Soprattutto con gli adolescenti, è consigliato minimizzare le dinamiche fisiologiche che potrebbero portare allo scontro.
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Per i più piccini cerchiamo di coinvolgerli nelle attività domestiche e rinforziamo iniziative manuali come ad esempio impastare, amalgamare, mescolare. Orientiamo le energie in direzione di attività creative utilizzando ad esempio gli oggetti (sicuri) che abbiamo in casa.