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C’è un tempo per agire ed un tempo per riflettere.
Questo è il tempo della riflessione, in particolare su quello che possiamo fare quando ritorneremo alla nostra vita quotidiana, fatta di lavoro e relazioni sociali.
In questo periodo abbiamo imparato quanto fragili siano molte persone che ci circondano, i nostri nonni, i nostri cari più deboli. Ci siamo fatti trovare impreparati a questa aggressione virale improvvisa ed inaspettata nella sua diffusione rapida e pandemica; come società e come singoli dovremo fare i conti per molti anni con le inadeguatezze e le debolezze che questo nuovo virus ci ha costretto a notare.
Bisognerà che entri nella nostra cultura comune il concetto di “difese immunitarie” cosi poco noto e cosi tanto importante.
Abbiamo scoperto che il virus uccide persone più fragili, la fragilità principalmente consiste in una insufficiente capacità di difesa dell’organismo, un apparato di guerra costituito da battaglioni di cellule, principalmente globuli bianchi, ma non solo, che costantemente pattugliamo ogni angolo del nostro organismo per proteggere tutto ciò che è riconosciuto come “proprio” da quello che è “estraneo”.
Quando questo esercito è ben organizzato pronto e reattivo riesce a individuare e distruggere gli organismi estranei, quando invece ci sono disequilibri o carenze nelle fila di questo esercito un agente patogeno estraneo può penetrare le difese e proliferare, assoggettare le cellule dell’organismo e poi distruggerle.
Il sistema immunitario è in stretta relazione con il sistema nervoso centrale e il sistema endocrino.
Per il mantenimento di un buon equilibrio del sistema immunitario è necessario essere proattivi,mantenere un buon livello di metabolismo basale (con una moderata attività fisica e un’alimentazione sana), migliorare la qualità dell’aria respirata, insomma mantenere un buon equilibrio psico-fisico e combattere lo stress in tutte le sue forme.
Queste sono solo delle regole di base, quelle che un po’ tutti conosciamo e che ogni bravo medico ripete sempre ai proprio pazienti, ma molto più complesso ed ampio è lo spettro di azioni che possono essere intraprese.
In questo contesto si inserisce l’ossigeno ozonoterapia, con la sua azione di riequilibrio delle difese immunitarie, tramite la tecnica delle GAET, stabilizza e consolida le performance del nostro sistema immunitario.
Sarà necessario per il futuro immaginare per la fetta di popolazione a rischio (anziani, pazienti con patologia tumorale, persone con insufficienza epatica e renale) di effettuare con costanza questa pratica presso gli ambulatori pubblici e privati.
L’ozono infatti favorisce la produzione di molecole che fungono da segnali di comunicazione tra le varie componenti del sistema immunitario, migliorando in questo modo le reazioni delle nostre difese.
L’ozono inoltre, non ha effetto solo sul sistema immunitario del nostro organismo, ma agisce anche direttamente sui patogeni con cui entra in contatto: allo stesso modo dell’acqua ossigenata l’ozono ha un forte potere disinfettante e battericida; O3 è una molecola instabile che si divide velocemente in una molecola di ossigeno (O2) e in un atomo singolo di ossigeno che prende il nome di radicale libero dell’ossigeno (ROS). I ROS sono molecole molto instabili e questa è la loro forza, riescono infatti a legarsi a virus e batteri portandoli alla morte.
È per questo che ritengo che l’ossigeno ozonoterapia sia al momento uno strumento trascurato, che potrebbe invece rivelarsi un’arma fondamentale nella guerra quotidiana che le persone immunodepresse i loro medici affrontano contro i patogeni.