Emicrania, cefalea, scopriamo di più sul mal di testa

“Prevenire è meglio che curare”, così disse il condannato alla ghigliottina che chiese come ultimo desiderio una pillola contro il mal di testa. (Groucho, Dylan Dog)

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Il “mal di testa” è uno dei disturbi più frequenti lamentati dalla popolazione generale. Noto fin dall’antichità, ha afflitto illustri personaggi ed è stato argomento di numerose teorie. La mitologia racconta che, nell’Olimpo greco, per porre fine a un ferocissimo mal di testa, Giove arrivò a chiedere a Vulcano di aprirgli la testa con un colpo di ascia. Una decisione felice, sempre secondo il mito, perché dalla sua testa uscì Minerva, dea della sapienza, con elmo, lancia e scudo.

Si sa che Freud soffriva di frequenti cefalee. Violenti mal di testa afflissero anche Leopardi, il quale pare soffrisse anche di importanti sinusiti. Fryderyk Chopin, celeberrimo compositore polacco, soffriva di ricorrenti violente cefalee, oltre che di una importante depressione. La micidiale cefalea a grappolo, la cefalea da suicidio, colpì la grande scrittrice inglese Virginia Woolf, la quale cominciò a soffrirne all’età di 30 anni.

Il mal di testa colpì anche grandi scienziati come Charles Darwin, ma anche grandi riformatori e rivoluzionari; tra questi Girolamo Savonarola ne soffrì sempre molto, e la causa fu attribuita ad una deformità nasale. Giorgio de Chirico, considerato dalla critica il maggiore rappresentante della pittura metafisica

La cefalea è definita come un dolore a localizzazione prevalentemente ma non esclusivamente neurocranica, la cui estensione topografica non corrisponde al territorio di distribuzione di singoli tronchi nervosi. Circa il 90% delle persone ha almeno un episodio di cefalea all’anno ed è stato dimostrato che un episodio di cefalea grave e debilitante si presenta nel 40% della popolazione mondiale almeno una volta all’anno. Questo ci fa capire come la cefalea rappresenti un problema
sociale di grande rilievo, sia per l’impatto sulla qualità di vita del paziente, che per la spesa sanitaria.
Fondamentali nel processo diagnostico di primo livello risultano essere un’accurata anamnesi e un approfondito esame obiettivo neurologico, per valutare le caratteristiche della cefalea (andamento temporale, localizzazione, qualità del dolore, fattori scatenanti) ed eventuali deficit neurologici di accompagnamento. A livello internazionale, il riferimento diagnostico unanimemente accettato è attualmente rappresentato dalla Classificazione IHS (International Headache Society)

Cefalea tensiva

·        Almeno 10 attacchi che soddisfino i punti successivi

·        Durata degli attacchi compresa tra 30 minuti e 7 giorni

Il dolore presenta almeno due delle seguenti caratteristiche:

·        Qualità gravativa-costrittiva

·        Intensità lieve o media

·        Localizzazione bilaterale

·        Mancato aggravamento con attività fisica

Durante la cefalea si verificano entrambe le seguenti situazioni cliniche:

·        Nausea e vomito assenti

·        Fonofobia (fastidio alla presenza di rumore) e fotofobia (fastidio alla luce) possono essere presenti ma non contemporaneamente

Il dolore è descritto come un cerchio o un casco, se interessa il vertice, ma è quasi sempre fronto-temporale. Questa forma di cefalea ha un’insorgenza tipica in età giovanile e, come l’emicrania, prevale nel sesso femminile. I principali fattori scatenanti sono la tensione nervosa, lo stress, l’affaticamento mentale, lo sforzo attentivo prolungato, le posture scorrette e protratte del collo e delle spalle

Emicrania

L’emicrania è un disordine neurologico episodico, spesso familiare, caratterizzato da attacchi ricorrenti di cefalea, ampiamente variabili in termini di frequenza, durata e intensità.

Distinguiamo:
Emicrania senza aura

·        Almeno 5 attacchi

·        Attacchi di emicrania che, se non trattati o trattati senza successo, durano 4-72 ore

L’emicrania possiede almeno due delle seguenti caratteristiche:

·        Localizzazione unilaterale

·        Dolore di tipo pulsante

·        Intensità media o severa (limita o impedisce lo svolgimento delle attività quotidiane)

·        Peggioramento con l’attività fisica di routine

Durante l’emicrania almeno uno dei seguenti sintomi:

·        Nausea e/o vomito

·        Fotofobia e fonofobia

Emicrania con aura

·        Almeno 2 attacchi che soddisfano i punti due e tre

Almeno 3 delle seguenti caratteristiche:

·        Almeno un sintomo dell’aura si sviluppa gradualmente per più di 4 minuti oppure due o più sintomi si manifestano in successione

·        Nessun sintomo dell’aura dura più di 60 minuti

·        L’emicrania segue l’aura dopo un intervallo libero inferiore a 60 minuti, ma può iniziare prima dell’aura.

 

Laureato in fisioterapia con il massimo dei voti, ha proseguito gli studi di Osteopatia. Ha conseguito diversi attestati. Ha lavorato come consulente presso diversi studi privati. Da qualche anno ha aperto un suo studio a Vanzago (MI) e collabora con diverse figure di prestigio perché il modello Biopsicosociale è alla base di ogni suo trattamento riabilitativo. Si avvale di tutta la sua professionalità per aiutare chiunque abbia bisogno.

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