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Il valgismo e il varismo del ginocchio sono alterazioni muscolo-scheletriche dell’arto inferiore,
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si verificano principalmente in età evolutiva.
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trattasi di deformità del ginocchio, causate da anomalie di crescita ossea o da fattori genetici/ormonali che impediscono una corretta produzione cartilaginea.
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tali deformità possono avere ,inoltre ,una origine post-traumatica in età adulta.
Nel valgismo (foto 1 e 2 ) l’asse della gamba tende a deviare verso l’esterno, portando le ginocchia ad avvicinarsi l’una all’altra: nel bambino in piedi si osservano dunque le gambe a” X”.
Nel varismo ( foto 3) l’asse della gamba devia verso l’interno, e le ginocchia si distanziano: si osservano dunque le gambe “a O”.
I genitori ,una volta osservata la presenza della deformità , la segnalano al pediatra, il quale indirizzerà il piccolo paziente verso una consulenza di uno specialista ortopedico o fisiatra.
Lo specialista effettuerà misurazioni cliniche, valuterà l’andatura del paziente e l’assetto posturale, prescrivendo inoltre radiografie sotto carico in due proiezioni. Nel ginocchio valgo si osserverà un angolo tra femore e tibia con apice rivolto verso la linea mediana del corpo. Nel ginocchio varo, invece, l’apice dell’angolo è rivolto verso l’esterno.
In questo modo, grazie alla collaborazione tra genitori e medici specialisti, il ginocchio varo e valgo possono essere individuati precocemente e sottoposti a follow-up clinico specialistico, al fine di evitare pattern di deambulazione scorretti. Le alterazioni biomeccaniche che scaturiscono da queste deformità determinano infatti squilibri posturali sempre più complessi a livello del bacino, degli arti inferiori e della colonna vertebrale, pur di garantire la stabilità del corpo.
Conseguenze
Conseguenza biomeccanica di questi assetti è il sovraccarico funzionale delle articolazioni (TT,ANCA,Tratto LS ) ma soprattutto del ginocchio che esita in dolore locale. Quando valgismo e varismo sono pronunciati possono condurre a meniscopatie degenerative, lesioni legamentose del ginocchio o a patologie della rotula.
STATO DELL’ARTE
Una volta giunti alla diagnosi si imposta il percorso terapeutico personalizzato.
In età infantile in genere si preferisce l’approccio conservativo ortesico.
Negli adolescenti in fase di crescita, invece, le evidenze scientifiche indirizzano verso l’approccio chirurgico ortopedico: l’intervento di epifisiodesi temporanea (fig. 4) , finalizzato a bloccare la cartilagine di accrescimento femorale e tibiale (interna o esterna a seconda di valgismo o varismo), consentirà il riallineamento dell’asse di carico.
Tuttavia la procedura comporta recidive, come dimostrato da un recente articolo pubblicato su The Bone & Joint Journal (S. Kang et al,2017).
In età adulta si opta, invece, per l’intervento chirurgico di osteotomia tibiale o femorale. Bisogna tuttavia valutare i tempi di guarigione della frattura creata chirurgicamente (3-4 settimane) e quelli della riabilitazione, che possono arrivare a 2-3 mesi prima di consentire la pratica di uno sport ad alto impatto. Considerando che l’intervento viene eseguito prima ad un arto e poi all’altro, è implicito il raddoppio delle procedure chirurgiche- anestesiologiche e dei tempi di recupero. Elementi che non sempre i genitori o i pazienti stessi considerano a monte dell’intervento. Nel caso in cui la deformità delle ginocchia non venisse corretta, il sovraccarico funzionale cronico di uno dei comparti del ginocchio nell’adulto comporterebbe danni articolari irreversibili e impianto precoce di una protesi di ginocchio.
Ad oggi, in letteratura, non esistono evidenze scientifiche sul trattamento conservativo in età infantile o adolescenziale.
NUOVO PERCORSO : NOSTRE ESPERIENZE CLINICHE
I nostri studi clinici si sono basati solo su trattamento conservativo. Sono stati effettuati dei cicli di sedute di particolari esercizi terapeutici avente come peculiarità l’essere eseguiti in modo globale e senza possibilità di compensi da parte del corpo (L-System).
Abbiamo pensato che un percorso terapeutico di questo tipo, se applicato precocemente, potrebbe sfruttare le potenzialità di accrescimento osseo e del sistema fascia-muscolo-tendineo degli arti inferiori, al fine di “guidare” il processo di crescita verso il riallineamento articolare del ginocchio. I risultati clinici conseguiti sono talmente incoraggianti da farci proseguire su questa strada
ALCUNI DE NOSTRI RISULTATI
Come si evince dai follow up condotti a 10/15 anni non vi è stata alcuna recidiva.