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Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Pediatrics, anche se l’infezione da Covid-19 sembra in genere essere lieve in molti bambini, per alcuni può essere invece necessario un ricovero e anche la terapia intensiva. «Nel complesso, l’incidenza di malattie critiche nei bambini con Covid-19 non è ben nota, e sono disponibili solo dati limitati su possibili fattori di rischio associati» afferma Jerry Chao, dell’Albert Einstein College of Medicine nel Bronx, New York, primo autore del lavoro. «Per questo motivo abbiamo descritto il profilo clinico dei bambini in condizioni critiche con infezione da Sars-CoV-2 ricoverati nella nostra struttura, e abbiamo studiato i fattori di rischio associati a presentazioni critiche della malattia» aggiunge.
I ricercatori hanno studiato 67 bambini e ragazzi di età compresa tra un mese e 21 anni risultati positivi per Covid-19 tra il 15 marzo e il 13 aprile 2020. Complessivamente, il 31,3% dei bambini è stato gestito in maniera ambulatoriale, mentre il 72% dei 46 pazienti pediatrici ammessi in ospedale è stato ricoverato nell’unità di pediatria generale e il 28% nell’unità di terapia intensiva pediatrica (Picu) .
Gli esperti sottolineano che obesità e asma erano altamente prevalenti tra i bambini, ma non erano legate all’ammissione alla Picu, mentre livelli più elevati di proteina C reattiva, procalcitonina, peptide natriuretico di tipo pro-B e conta piastrinica erano significativamente associati con l’ammissione alla terapia intensiva. Tra i pazienti ricoverati nella Picu, sette hanno presentato sepsi grave e sindrome da shock settico, e 10 hanno mostrato una sindrome da distress respiratorio acuto. Sei di questi ultimi pazienti hanno richiesto ventilazione meccanica invasiva per una durata mediana di nove giorni. Otto dei 13 bambini ricoverati nella Picu sono stati dimessi e inviati a casa, mentre quattro erano ancora in ospedale con supporto ventilatorio a 14 giorni dal ricovero. Un paziente è deceduto dopo l’interruzione della terapia di supporto vitale per cancro metastatico.
«Questa nostra ricerca è un promemoria che fa riflettere sul fatto che i bambini non sono immuni da questo virus, e che alcuni possono richiedere un livello più elevato di cure» concludono gli autori.
J Pediatrics 2020. Doi: 10.1016/j.jpeds.2020.05.006
https://doi.org/10.1016/j.jpeds.2020.05.006