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Secondo una lettera di ricerca pubblicata su Jama Network Open, potrebbe essere necessario valutare singolarmente i pazienti guariti dal punto di vista clinico da Covid-19 ma che presentano uno shedding (carica) virale persistente, e proteggere meglio i medici che si occupano di chi è dimesso dall’ospedale. «È stata dimostrata una certa persistenza di Sars-CoV-2 in pazienti che hanno recuperato clinicamente, ma la prognosi generale dei pazienti con Covid-19 tornati al domicilio dopo aver soddisfatto i criteri per le dimissioni non è stata riportata, e abbiamo quindi voluto approfondire l’argomento» afferma Jinru Wu, della Hunan Normal University, a Changsha, in Cina, primo nome dello studio.
Tra i 60 pazienti dimessi arruolati (età mediana di 46,5 anni), un totale di 10 pazienti ha mostrato risultati positivi alla Pcr per Sars-CoV-2 da 4 a 24 giorni dopo la dimissione. Nessuno dei pazienti positivi ha mostrato sintomi clinici di malattia con l’eccezione di tosse occasionale in due pazienti, entrambi di età superiore ai 70 anni con diverse patologie di base. I ricercatori sottolineano che, poiché ai pazienti dimessi venivano fornite le istruzioni per l’isolamento domiciliare e i casi locali erano rari, si pensa che i loro risultati positivi fossero l’effetto di shedding virale persistente e non di una reinfezione.
Coerentemente con studi precedenti, i risultati hanno indicato che sei pazienti hanno presentato shedding virale persistente nel tratto gastrointestinale dopo la dimissione ospedaliera, e tra questi uno ha mostrato una durata della diffusione virale di 56 giorni dall’esordio della malattia. L’infettività rimane tuttavia poco chiara, poiché dai campioni di feci non sono stati isolati virus vitali. Tra l’altro, alcuni medici che avevano provveduto a prelevare plasma da uno dei pazienti senza adeguate protezioni non sono rimasti comunque infettati dal virus.
Gli autori sottolineano che questo studio era limitato a un piccolo numero di pazienti, e che saranno necessari ulteriori approfondimenti su una coorte più ampia e l’isolamento del virus vitale anziché i test Pcr per definire l’infettività, in modo da gestire al meglio la malattia dopo le dimissioni ospedaliere. Considerando comunque questa positività alla Pcr per Sars-CoV-2 tra i pazienti dimessi, sembra importante che il personale medico che si occupa di raccogliere il plasma durante la convalescenza indossi dispositivi di protezione individuale adeguati.
Jama Network Open 2020. Doi: 10.1001/jamanetworkopen.2020.9759
https://doi.org/10.1001/jamanetworkopen.2020.9759