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I pazienti che soffrono di mal di testa e utilizzano uno smartphone assumono più farmaci e ottengono meno sollievo dal dolore, secondo quanto riferisce uno studio pubblicato su Neurology Clinical Practice. «Anche se questi risultati devono essere confermati con studi più ampi e rigorosi, sono comunque preoccupanti, poiché l’uso dello smartphone sta crescendo rapidamente, ed è stato collegato a una serie di sintomi, tra i quali il mal di testa è il più comune» spiega Deepti Vibha, dello All India Institute of Medical Sciences di Nuova Delhi, che ha preso parte allo studio.
Per determinare l’associazione tra l’uso dello smartphone e il peggioramento del mal di testa, i ricercatori hanno identificato 400 pazienti di almeno 14 anni di età con cefalea primaria, includendo casi di emicrania, mal di testa tensivo e altri tipi di mal di testa, e li hanno divisi in base all’utilizzo o meno dello smartphone in due gruppi. Gli esperti hanno scoperto che il 96% dei pazienti con mal di testa che utilizzavano smartphone assumeva antidolorifici rispetto all’81% delle loro controparti con mal di testa che non utilizzavano tali dispositivi. Inoltre, gli utilizzatori di smartphone hanno riferito di aver ricevuto meno sollievo dal dolore dagli analgesici rispetto a coloro che non li hanno utilizzati; infatti, solo l’84% degli utenti di smartphone ha riportato un sollievo moderato o completo del mal di testa rispetto al 94% dei non utenti. I ricercatori sottolineano che lo studio non è in grado di stabilire un meccanismo per l’associazione, ma che dopo questi risultati sarà d’obbligo esaminare vari meccanismi in studi longitudinali. «Per intanto, è utile tenere presente che ci sono alcune accortezze che permettono di mitigare gli effetti deleteri degli smartphone. Per esempio, limitare il più possibile il tempo di utilizzo e utilizzare la funzione vivavoce, che non influisce sulla posizione del collo e non provoca tensione durante lunghe conversazioni» conclude Vibha.
In un editoriale di accompagnamento, Heidi Moawad, della Case Western Reserve University di Cleveland, ed Elaine Jones, della Teleneurology di Reston, affermano che i pazienti accettano di buon grado delle soluzioni profilattiche medicali per il mal di testa o piccoli accorgimenti come utilizzare luci soffuse. «Ma i pazienti saranno in grado di frenare o regolare l’uso dello smartphone? Dato che è improbabile che l’uso del telefono cellulare passi di moda, sono necessarie ulteriori ricerche sull’argomento» concludono le editorialiste.
Neurol Clin Pract 2020. Doi: 10.1212/CPJ.0000000000000816
https://doi.org/10.1212/CPJ.0000000000000816
Neurol Clin Pract 2020. Doi: 10.1212/CPJ.0000000000000822
https://doi.org/10.1212/CPJ.0000000000000822