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Due studi condotti su adulti con diabete di tipo 1, uno in Italia l’altro in Spagna, sono giunti a una conclusione simile: durante la quarantena dovuta a Covid-19 sembra che questi pazienti, che hanno utilizzato dispositivi per il monitoraggio del glucosio continuo (Cgm) o flash (Fgm), siano stati in grado di controllare meglio la glicemia.
Secondo Benedetta Maria Bonora, dell’Università di Padova, primo nome dello studio italiano pubblicato su Diabetes Therapy, il miglioramento del glucosio osservato nel lockdown suggerisce che un rallentamento delle attività di routine può avere effetti favorevoli a breve termine. È possibile che i pazienti abbiano avuto la possibilità di concentrarsi sul controllo della patologia e avere uno stile di vita più regolare. «Inoltre, sapere che il diabete peggiora gli esiti di Covid-19 può aver migliorato consapevolezza e compliance dei pazienti alla gestione del diabete» scrive l’autrice. Nei 20 pazienti rimasti a casa sui 33 coinvolti nello studio, è stata registrata una diminuzione del glucosio medio da 177,7 a 161,0 mg/dL nei primi 7 giorni del lockdown rispetto alle settimane precedenti e un miglioramento significativo della deviazione standard. Il tempo nell’intervallo di glucosio 70-180 mg/dL è aumentato dal 54,4% al 65,2% e quello in iperglicemia è diminuito dal 42,3% al 31,6%. Non sono state invece osservate differenze nelle misure nei 13 pazienti che hanno continuato a lavorare.
Nello studio spagnolo, pubblicato su Diabetes Technology & Therapeutics, i dati delle 2 settimane precedenti la dichiarazione lockdown di 147 pazienti, tutti con iniezioni giornaliere di insulina, sono stati confrontati con quelli di 2-5 settimane dopo. Il tempo in ipoglicemia non è cambiato. «L’emoglobina A1c stimata e il tempo nell’intervallo di 70-180 mg/dL sono migliorati nel 62% dei soggetti» scrive Pilar Isabel Beato-Víbora, dell’University Hospital of Badajoz. Tranne che per il tempo con glucosio al di sotto dei 70 mg/dL, leggermente aumentato in caso di utilizzo di Fgm, i risultati sono stati simili con i due tipi di dispositivo. «Questo è uno dei motivi per cui i dispositivi che automatizzano parzialmente o completamente la gestione del glucosio – pancreas artificiali o dispositivi di pancreas bionico – hanno così tanto potenziale per migliorare il controllo glicemico e la qualità di vita nella persone con diabete» ha commentato Steven J. Russell, del Massachusetts General Hospital negli Stati Uniti, In merito alle implicazioni di questi risultati ora che il lockdown inizia ad allentarsi.
Diabetes Ther. 2020. Doi: 10.1007/s13300-020-00829-7
https://doi.org/10.1007/s13300-020-00829-7
Diabetes Technol Ther. 2020. Doi: 10.1089/dia.2020.0184
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32396400/
https://www.medscape.com/viewarticle/931379