Iperosmia: chi sono i super “Naso”?

Iperosmia, un disturbo caratterizzato da una esagerata capacità di percepire gli odori che magari le altre persone non riescono neanche a rilevare

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I super “Naso” sono coloro che hanno l’iperosmia, un disturbo caratterizzato da una esagerata capacità di percepire gli odori che magari le altre persone non riescono neanche a rilevare (sentono l’aroma di un giglio o di un gelsomino anche in una montagna di spazzatura).

Questa caratteristica ha molti vantaggi (enologi, profumologi) ma pone anche difficoltà. In quanto rara, è poco studiata e si può verificare in menopausa, nell’ipertiroidismo, nel consumo di anfetamine o nella sindrome di astinenza. Può essere transitoria come nella gravidanza o permanente.

Quando mancano gli odori

L’anosmia è la completa perdita dell’olfatto., L’incapacità di percepire gli odori può essere permanente o temporanea.

Solitamente, l’anosmia è conseguenza di un’ostruzione intranasale, che impedisce agli odori di raggiungere l’area olfattiva; oppure può derivare anche dalla distruzione dell’epitelio olfattivo o dalla compromissione a qualsiasi livello del nervo olfattivo.

La mancata percezione degli odori è un sintomo comune di riniti e sinusiti, la rinite virale (o raffreddore). Anche nella sinusite la perdita dell’olfatto è temporanea. In presenza di rinite allergica e vasomotoria, invece, l’anosmia è intermittente e si manifesta a causa della congestione e dell’ostruzione nasale prolungata.

In età pediatrica, le adenoidi ipertrofiche  e la presenza di polipi, possono ostruire le cavità nasali, causando una perdita dell’olfatto temporanea.

Uso prolungato di farmaci decongestionanti locali che provocano l’atrofia della mucosa nasale con danno a carico dell’ olfattivo o di una patologia grave (diabete mellito, trauma cranico e tumori nasali e cerebrali).

Negli anziani, l’anosmia può manifestarsi per la distruzione delle vie centrali nel contesto della malattia di Alzheimer ma anche normale processo di invecchiamento, evidenti dai 60 anni in poi.

Altre cause: gli interventi di chirurgia nasale, sinusale o endocranica e le irradiazioni di testa e collo. Certi farmaci (antiipertensivi),  estrogeni e l’abitudine al fumo.

L’olfatto si può sviluppare

Ci sono delle differenze di genere. Per esempio, le donne riconoscono meglio il lime, il muschio, il cocco, mentre gli uomini le superano su cioccolata, anguria, cipolla e banana.

Allenare l’olfatto. Occorre prestare maggiore attenzione agli odori che già si percepiscono. Il detto popolare per quanto riguarda i muscoli afferma che è necessario esercitarli per non perderli e lo stesso principio vale per l’olfatto.

  • Annusare materiali con gli occhi bendati

  • Annusare gli alimenti prima di consumarli

Esercitare il naso. Allenandolo più volte nella giornata con profumi piacevoli: caffè, banana, shampoo o gorgonzola. Annusare brevemente rispetto a inalare in maniera profonda.

Allenarsi: l’olfatto è più acuto dopo l’esercizio. Il motivo è sconosciuto,

Introdurre zinco e vitamina B12 con l’alimentazione.  Carenti nei vegetariani (presenti in: ostriche, semi di girasole, lenticchie, noci pecan)

Cosa evitare:

  • Alimenti che aumentano il muco (latte , formaggio, yogurt e gelato)

  • Allontanare cosa diminuisce l’olfatto : fumo, farmaci spray nasali.

  • Evitare esposizione protratta a cattivi odori

Occorre ricordare un insegnamento degli ipovedenti: ciò che ci differenzia dalle persone cieche non sono i nostri sensi, quanto piuttosto l’uso che ne facciamo. E a riprova del fatto che non esistono sensi inferiori e sensi superiori, è sempre il modo in cui usiamo ciascuno di essi a determinarne la maggiore o minore intelligenza.

Gli odori sbagliati

Vi sono delle distorsioni della sensibilità olfattiva (disosmia, parosmia) – sono turbe sensoriali meno “appariscenti” della cecità o della sordità e con un ridotto impatto sociale. I loro effetti agiscono soprattutto a livello soggettivo, modificando in modo significativo la qualità della vita delle persone colpite. Al di là di una serie di disturbi di natura neuro e psicologica (ansia, cefalea, nausea, prostrazione, depressione, perdita dell’appetito, ecc.), le anosmie influenzano negativamente l’amore per la vita, determinando una riduzione dell’energia vitale. Triste vivere in un mondo inodore e quindi anche insapore – se pensiamo a quanto il piacere di gustare un cibo e un vino dipenda dall’olfatto e in particolare dall’olfatto retronasale.

Professore di Neurologia, Dipartimento di Scienze del Sistema Nervoso e del Comportamento, Università di Pavia, Laurea Università di Siena, Specialista in Neurologia e Neurofisiopatologia, PhD Università di Trondheim (N), Past President della Federazione Europea delle Cefalee, già Segretario Società Italiana per lo Studio delle Cefalee e Coordinatore del Panel Cefalee della European Academy of Neurology . “La mia esperienza clinica e di ricerca si è articolata, da oltre 30 anni, prevalentemente su un percorso orientato allo studio delle cefalee e alle algie cranio cervicali. Dalla frequenza e dai contatti con ambienti specialistici nazionali ed internazionali ho tratto e sviluppato importanti esperienze di approccio al paziente affetto da patologia algiche che più di frequente interessano la popolazione generale presso il Centro Cefalee della Fondazione Mondino di Pavia ed altri studi professionali. Il confronto con i colleghi di associazioni specialistiche nazionali ed internazionali mi ha consentito di approfondire e condividere le competenze più avanzate per la diagnosi e il trattamento farmacologico e non delle cefalee in collaborazione con altri specialist.”

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