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Nei bambini e nei giovani adulti con morbo di Crohn, i farmaci cosiddetti “risparmiatori di steroidi” possono aiutare a ridurre di quasi il 60% il rischio di sviluppare fistole perianali, secondo un nuovo studio pubblicato su Jama Network Open. Circa un paziente su tre con Crohn sviluppa questa complicanza, tra l’altro molto comune nei bambini, che può essere dolorosa, difficile da trattare e può diventare debilitante. «Le fistole perianali hanno un effetto devastante sulla qualità della vita delle persone con malattia di Crohn. La maggior parte della ricerca finora si è concentrata sul trattamento delle fistole una volta che si verificano, ma abbiamo scoperto che la terapia può ridurre significativamente il rischio di svilupparle» afferma Jeremy Adler, della University of Michigan, Ann Arbor, primo autore del lavoro.
I ricercatori hanno analizzato i dati di 2.214 persone dai 5 ai 24 anni di età con malattia di Crohn e con assicurazione privata negli Stati Uniti. Il 56% dei pazienti ha iniziato la terapia con farmaci risparmiatori di steroidi, come azatioprina, metotrexato o infliximab, prima di sviluppare fistole perianali. Complessivamente, il 20% dei partecipanti allo studio ha sviluppato tale complicanza entro due anni dalla diagnosi e questo si è verificato meno comunemente nei pazienti trattati con farmaci risparmiatori di steroidi. Inoltre, le persone precedentemente trattate con tali terapie avevano il 55% in meno di probabilità di sottoporsi a un intervento chirurgico per creare una stomia in caso di sviluppo della fistola. Gli esperti sottolineano che, nonostante le linee guida delle società mediche raccomandino la terapia con farmaci risparmiatori di steroidi per il trattamento del morbo di Crohn, i dati nazionali mostrano che quasi la metà dei pazienti non li utilizza. Le possibili barriere, secondo loro, possono includere costi e copertura assicurativa, o mancanza di chiarezza sulla sicurezza dei farmaci e sugli effetti collaterali.
«I farmaci risparmiatori di steroidi vengono usati da decenni e possono essere efficaci nella guarigione delle fistole anali, anche se spesso queste si ripresentano e richiedono comunemente un intervento chirurgico. Noi abbiamo però scoperto che questi farmaci sono significativamente associati a uno sviluppo ridotto di complicanze e in particolare delle fistole, e che possono ridurre la gravità delle fistole stesse nelle persone in cui si presentano comunque» concludono gli autori.
Jama Network Open 2020. Doi: 10.1001/jamanetworkopen.2020.7378
https://doi.org/10.1001/jamanetworkopen.2020.7378