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Uno studio retrospettivo osservazionale condotto in Cina presso un ospedale Covid e pubblicato sull’European Heart Journal ha mostrato che, pur essendo l’ipertensione associata a una mortalità maggiore nei pazienti affetti dal nuovo coronavirus, il trattamento con farmaci antiipertensivi non ha aumentato il rischio di morte. «Non è noto se il trattamento dell’ipertensione influenzi la mortalità dei pazienti con diagnosi di Covid-19» afferma Chao Gao, dello Xijing Hospital, Xi’an, Cina primo nome dello studio. «Per chiarire la situazione abbiamo valutato i dati dei pazienti ricoverati all’ospedale Huo Shen Shan di Wuhan, in Cina» prosegue, spiegando che l’ipertensione e i trattamenti sono stati stratificati nello studio in base all’anamnesi o ai farmaci somministrati prima dell’infezione.
I ricercatori hanno osservato che dei 2.877 pazienti ricoverati, il 29,5% aveva una storia di ipertensione. Dopo aver aggiustato per i fattori confondenti, i pazienti con ipertensione hanno mostrato un aumento di due volte del rischio relativo di mortalità rispetto ai pazienti senza ipertensione. I pazienti con una storia di ipertensione, ma senza trattamento antiipertensivo, in particolare, hanno mostrato un rischio significativamente maggiore di mortalità rispetto a quelli ipertesi e sottoposti a trattamento (7,9% rispetto a 3,2%). I tassi di mortalità sono risultati invece simili tra le coorti gestite con inibitore del sistema renina-angiotensina-aldosterone (Raas) e con altri farmaci (2,2% rispetto a 3,6%), ma una metanalisi di quattro studi ha mostrato che i pazienti gestiti con inibitori Raas tendono ad avere un minor rischio di morte. «Sospettiamo che l’ipertensione e l’interruzione del trattamento antiipertensivo siano correlate a un aumentato rischio di mortalità, ma non abbiamo rilevato alcun problema causato dagli inibitori Raas in pazienti affetti da Covid-19» concludono gli autori. Tuttavia, secondo gli esperti, i risultati devono essere considerati esplorativi e devono essere interpretati con cautela.
Eur Heart Journal 2020. Doi: 10.1093/eurheartj/ehaa487
https://doi.org/10.1093/eurheartj/ehaa487