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Un più alto consumo di frutta, verdure e cibi integrali sarebbe associato a un minor rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. A dirlo sono i risultati di due recenti studi, pubblicati entrambi sul British Medical Journal, che supportano così le raccomandazioni di aumentare il consumo di questi prodotti come parte di una dieta sana proprio per prevenire la patologia.
Il primo studio è stato condotto su oltre 9.000 adulti con diabete di nuova insorgenza e oltre 13.000 rimasti senza la patologia che erano tra i partecipanti dell’Epic-InterAct Study. Dopo aggiustamento per diversi fattori, i maggiori livelli nel sangue di vitamina C e carotenoidi (indicatori più affidabili dei questionari dietetici in merito all’apporto di frutta e verdura) e la loro somma, combinata in quello che è stato definito “punteggio biomarker composito”, sono stati associati a un minor rischio di sviluppare il diabete. Il rischio delle persone con il punteggio più alto è stato inferiore del 50% a quello degli individui con il punteggio più basso, e il rischio per i soggetti con un punteggio compreso tra il più alto e il più basso, si è rivelato intermedio. Inoltre, ogni 66 grammi al giorno in più di frutta e verdura sono stati associati a una riduzione del 25% del rischio. Per i ricercatori quindi anche un piccolo aumento del consumo di frutta e verdura può aiutare a prevenire il diabete di tipo 2. I risultati del secondo studio, basati su più di 15.000 donne e 36.000 uomini del Nurses’ Health Study, al Nurses’ Health Study II e del Health Professionals Follow-Up Study, dimostrano che, dopo aggiustamenti per stile di vita e fattori di rischio dietetici per il diabete, le persone che si trovavano nella categoria più alta per consumo di cibi integrali hanno avuto un tasso di diabete di tipo 2 inferiore del 29% a quelle nella categoria più bassa. Mangiare una o più porzioni al giorno di cereali integrali a colazione o pane scuro, rispetto a consumarne meno di una al mese, è stato associato a un rischio più basso rispettivamente del 19% e del 21%. In merito ad altri cereali integrali con livelli di assunzione medi inferiori, ad esempio i fiocchi d’avena, è stato trovato un rischio di diabete più basso con una o due porzioni a settimana rispetto a meno di una al mese. Il tasso di riduzione sembra si sia stabilizzato con circa due porzioni al giorno di cereali integrali totali e con mezza porzione al giorno di cereali integrali da colazione e pane scuro. Entrambi gli studi, anche se osservazionali e con la possibilità che alcuni fattori confondenti abbiano influenzato i risultati, confermano le ricerche che collegano una dieta sana a una salute migliore.
Bmj 2020. Doi: 10.1136/bmj.m2194
https://doi.org/10.1136/bmj.m2194
Bmj 2020. Doi: 10.1136/bmj.m2206
https://doi.org/10.1136/bmj.m2206