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Una delle diete più gettonate dell’ultimo periodo è la dieta chetogenica. Per curiosità ho fatto una piccola ricerca navigando nel “fantastico“ mondo del Web in merito all’argomento ed ho potuto avere la conferma (cosa che sospettavo da tempo ascoltando le parole di gran parte dei miei pazienti) che il messaggio che arriva all’utente finale è quello di (passatemi il termine) una vera e propria moda alimentare, di un qualcosa di miracoloso che in un lampo ti fa perdere chili, mangiando tantissimo e non soffrendo la fame.
Inoltre per facilitare ancor di più il povero soggetto disperato con un passato ultradecennale alle spalle di tutte le tipologie di diete esistenti si trovano già “confezionati“ schemi alimentari settimanali chetogenici che dovrebbero andar bene per tutti quanti!! Mi dispiace cari utenti/pazienti ma non è affatto così!!! NON ESISTE LA DIETA CHETOGENICA, ma è più esatto dire che ESISTONO LE DIETE CHETOGENICHE, veri e propri PROTOCOLLI DIETOTERAPICI che variano a seconda delle problematiche del paziente ma che hanno tutte un comune denominatore: INDURRE LA CHETOSI attraverso la CHETOGENESI. Il nostro organismo, geneticamente parlando, è stato programmato per adattarsi ai cambiamenti ambientali e per il perseguimento della sopravvivenza della specie, inducendo il risparmio energetico attraverso l’accumulo di energia fornita dalle calorie presenti nel cibo. Questo concetto con gli anni ha portato la specie umana ad introdurre sempre più cibi ipercalorici, ad elevato contenuto di grassi saturi e di zuccheri raffinati con un inevitabile incremento del tasso di obesità dall’età pediatrica fino a quella adulta/senile e conseguente comparsa di gravi patologie a carico del metabolismo.
Le diete chetogeniche vanno ad agire proprio sul metabolismo creando quello che si chiama in gergo uno “shift metabolico“ per far ripartire, in maniera adeguata, il meraviglioso seppur complesso organismo umano. E’ bene chiarire alcuni punti fondamentali:
-NON È UNA DIETA IPERPROTEICA. Il fabbisogno proteico verrà calcolato/valutato dal professionista della nutrizione in base alle caratteristiche antropometriche e allo stato della composizione corporea del paziente;
-NON SEMPRE E‘UNA DIETA IPERLIPIDICA. La percentuale in lipidi può variare a seconda del protocollo chetogenico utilizzato ed adattato in base allo scopo per il quale si decide di far intraprendere il percorso dietoterapico.
-E‘UNA DIETA IPOGLUCIDICA. Per indurre lo stato di chetosi che porterà alla chetogenesi (sintesi dei corpi chetonici, composti che derivano dal metabolismo degli acidi grassi attraverso la lipolisi) le molecole di carboidrati dovranno essere ridotte drasticamente (0-5%) in modo tale che le cellule, non trovando o trovandone troppo poco, non utilizzino gli zuccheri come carburante per il loro corretto funzionamento ed optino per le molecole di grassi.
-E‘UNA DIETA CHE INDUCE IL DIMAGRIMENTO in quanto l’organismo si adatta all’ossidazione degli stessi (naturalmente per raggiungere questo scopo anche il fattore introito calorico giornaliero avrà la sua importanza!!);
-E‘UNA DIETOTERAPIA. La formazione ed il conseguente aumento del numero dei corpi chetonici induce effetti benefici a carico di numerose patologie (condizioni neurodegenerative, epilessia farmaco-resistente, condizioni neurologiche quali l’emicrania e la cefalea, sindrome dell’ovaio micropolicistico, diabete mellito di Tipo 2).
Essendo una vera e propria TERAPIA ALIMENTARE, come tale presenta delle CONTROINDICAZIONI quali:
-DIABETE MELLITO TIPO 1;
-GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO;
-ALTERAZIONE NEI PROCESSI BIOCHIMICI DI TRASFORMAZIONE DEI GRASSI;
-DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Da qui l’importanza nel ribadire che IL FAI DA TE NELL’INTRAPRENDERE UN PERCORSO NUTRIZIONALE DI TIPO CHETOGENICO È ASSOLUTAMENTE SCONSIGLIATO!!
Nel prossimo appuntamento rimarremo sempre nel mondo delle diete chetogeniche parlando di chetoni esogeni, pro e contro della moda alimentare del momento