Cambiando lo stile di vita il cervello potrebbe migliorare il declino cognitivo

Questi risultati suggeriscono che se queste persone possono migliorare lo stile di vita, il loro cervello conserva una neuroplasticità sufficiente per riprendersi dal declino cognitivo e, potenzialmente, per ridurre il rischio di futuro di demenza

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Modificare il proprio stile di vita potrebbe migliorare le capacità di pensiero e di memoria negli anziani con declino cognitivo, secondo uno studio pubblicato sul Journal of American Geriatric Society. «Questi risultati suggeriscono che se queste persone possono migliorare lo stile di vita, il loro cervello conserva una neuroplasticità sufficiente per riprendersi dal declino cognitivo e, potenzialmente, per ridurre il rischio di futuro di demenza» afferma il coautore Mitchell McMaster, dell’Australian National University.

I partecipanti erano 119 adulti sopra i 65 anni (età media 73; 61% donne) con percezione soggettiva di declino cognitivo, distribuiti nel gruppo di intervento (n=57) e nel gruppo di controllo (n=62). In 8 settimane i controlli hanno completato quattro moduli educativi online riguardanti demenza e dieta mediterranea, attività fisica o impegno cognitivo, e sono stati invitati a integrare le informazioni apprese nel loro stile di vita. Nello stesso periodo, il gruppo di intervento ha completato gli stessi moduli educativi online, ma ha anche ricevuto un supporto attivo per modificare in modo salutare il proprio stile di vita. Per esempio, sono stati fatti tre incontri con un dietologo, una sessione con un fisiologo e un allenamento cerebrale online. I fattori di rischio legati allo stile di vita per la malattia di Alzheimer sono stati valutati utilizzando l’Australian National University Alzheimer’s Disease Risk Index (ANU-ADRI) e la sfera cognitiva è stata valutata con la sottoscala cognitiva della Alzheimer’s Disease Assessment Scale e altri test standard. Al follow-up finale di 6 mesi, il gruppo di intervento aveva un punteggio significativamente migliore sulla ANU-ADRI e un punteggio cognitivo significativamente più alto rispetto al gruppo di controllo. Conclude McMaster: «È necessario svolgere ulteriori studi sugli interventi di modifica dello stile di vita, in quanto tali cambiamenti fanno parte delle raccomandazioni standard nella cura della demenza».

J Am Geriatric Society 2020. Doi: 10.1111/jgs.16762
https://doi.org/10.1111/jgs.16762

 

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