- Adv -
Secondo un’opinione pubblicata su Jama Pediatrics, la decisione sul rendere obbligatoria o meno la vaccinazione contro il coronavirus nei bambini dovrebbe essere presa basandosi su nove criteri standard, a cui dare diversa priorità in base alle nuove scoperte sulla malattia. «Questi criteri possono essere suddivisi in tre categorie, come correlati al vaccino, alla malattia e alla praticabilità» spiega Douglas Opel, della University of Washington School of Medicine, Seattle, primo autore del documento.
I criteri relativi al vaccino sono quattro, cioè che il medicinale sia sicuro e che abbia un livello accettabile di effetti avversi, che sia efficace, che abbia un rapporto costo/beneficio simile a quello degli altri vaccini, che abbia qualche relazione con l’aumento della sicurezza nell’ambiente scolastico. Ci sono poi due criteri correlati alla malattia, ovvero il vaccino deve prevenire malattie con significativa morbilità e mortalità in almeno alcuni sottogruppi della popolazione, e deve ridurre il rischio di trasmissione da persona a persona, e altri tre criteri legati alla praticabilità, cioè che sia accettabile per la comunità medica e il pubblico, che gli oneri amministrativi della somministrazione e del monitoraggio del vaccino siano ragionevoli, e che l’onere dell’aderenza sia ragionevole.
Il criterio a cui in assoluto bisognerà dare la priorità sarà chiaramente la prova che il vaccino sia sicuro per i bambini. Tra gli altri criteri, al momento attuale quelli prevalenti sembrano essere il peso della malattia che è sostanziale in almeno un sottogruppo della popolazione, e la riduzione del rischio di trasmissione di malattie. Quest’ultimo criterio, tuttavia, si basa sulla comprensione del ruolo dei bambini nella trasmissione di Sars-CoV-2, che è attualmente ancora da valutare.
Come criterio successivo al momento gli autori considererebbero la protezione per il bambino da Covid-19 e il fatto che il vaccino non dovrebbe essere gravoso per il bambino o per il genitore o tutore.
Se a un certo punto gli studi evidenziassero per esempio che la probabilità e l’entità del danno da Covid-19 sono maggiori nei bambini rispetto a quanto si pensa ora, sarebbe giustificato dare la priorità al criterio dell’efficacia del vaccino nel mitigare tali danni rispetto alla trasmissione della malattia e al carico di aderenza, e così via a seconda di quello le nuove prove mostreranno.
Jama Pediatrics 2020. Doi: 10.1001/jamapediatrics.2020.3019
http://dx.doi.org/10.1001/jamapediatrics.2020.3019