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Prima di trattare in modo approfondito delle cause che possono esserci dietro queste problematiche, sembra opportuno concentrarsi sulle generalità dell’acne, in particolar modo capire cosa è e come si manifesta.
L’acne è una infiammazione delle ghiandole pilosebacee con papula, pustole, comedoni, cisti superficiali, suppurate e, nei casi più gravi, fistolizzazioni.
La pelle è un vero e proprio organo: il suo strato più esterno si chiama epidermide, il derma è lo strato intermedio e contiene importanti strutture di sostegno come il collagene e da qui nascono i peli e le ghiandole sebacee da cui origina l’acne, che vengono chiamate propriamente ghiandole pilosebacee. Sotto questi tessuti si trova il sottocutaneo.
Ogni pelo ha annessa una ghiandola che produce sebo, cioè il grasso che rende elastica la pelle e che la protegge. Se la nostra pelle produce sebo in eccesso, si accumula nella ghiandola. Verso i 10 – 12 anni di età, è massima la produzione di sebo, ed è anche il momento in cui l’acne esplode. Poi, ricordiamo che ad un pelo piccolo corrisponde una grossa ghiandola sebacea; ecco perché il naso e la fronte sono tra le zone più colpite dall’acne.
COME SI FORMA L’ACNE?
Il “poro” da cui fuoriesce il pelo, si ottura e si riempie di sebo e di piccoli frammenti di cellule epiteliali morte. All’esterno del poro appare un punto bianco (comedone chiuso). Il tappo si può aprire sotto la pressione del sebo e si può formare un punto nero (comedone aperto). Se invece il tappo resiste, il sebo si accumula nel canale dove si trova il pelo, fino a lacerarne la guaina che lo riveste creando un’infiammazione.
L’acne adolescenziale colpisce soprattutto la zona di fronte e naso; l’acne dell’età adulta, invece, la parte bassa del viso, il collo e le spalle o comunque tutte le zone dove ci sono più ghiandole sebacee.
QUALI POSSONO ESSERE LE CAUSE E DUNQUE I RIMEDI?
È ormai noto da tempo l’esistenza di un asse intestino-ormoni-pelle, ovvero il microbiota intestinale (batteri che popolano il nostro intestino) che svolge tantissime funzioni (tra le quali la digestione degli alimenti, l’assorbimento delle vitamine e minerali, la produzione dell’ormone della felicità) sarebbe in grado di stabilire un equilibrio/disequilibrio ormonale tale da determinare la presenza o meno di acne e impurità della cute. Utile potrebbe essere, dunque, l’utilizzo di prodotti ad attività probiotica, come yogurt, kefir e miso. Inoltre, l’Università di Modena, ha condotto uno studio secondo il quale un complesso probiotico sottoposto a brevetto composto da tre lattobacilli: Lactobacillus plantarum PBS067, L. reuteri PBS072 e L. rhamnosus LRH020 potrebbe essere molto utile contro le malattie dermatologiche, in particolare nella dermatite atopica e nell’acne.
Non solo: anche la reazione infiammatoria a livello della barriera intestinale può diventare un’infiammazione a distanza che può localizzarsi per esempio sulla cute, come succede nella psoriasi, nella dermatite atopica e nell’acne. Quindi potrebbe essere utile consumare cibi che possano avere un’attività antiinfiammatoria, una dieta ricca in frutta e verdura di stagione (meglio se biologica), cereali integrali e legumi sembra essere un toccasana per contrastare queste patologie.