Può capitare che tra gli esami ormonali e metabolici richiesti al paziente affetto da disfunzione erettile si noti la presenza di una omocisteina alta talvolta associata a bassi livelli di acido folico.
L’omocisteina, apparentemente molecola non correlata ai problemi di erezione, è invece un fattore importante da tenere in considerazione; innanzitutto alti valori di omocisteina possono essere considerati un marker di rischio cardiovascolare, inducendo il paziente a rivolgersi al proprio cardiologo di fiducia. Talvolta in effetti la disfunzione erettile non è una malattia ma un segnale di un problema cardiovascolare più importante.
L’omocisteina di per sé e comunque in grado di ridurre il rilascio di ossido nitrico, che ricordiamo è la molecola che è capace di innescare e mantenere l’erezione; la presenza quindi di una omocisteina alta può interferire con il rilascio di ossido nitrico, indurre quindi una alterazione nell’attivazione della guanilato ciclasi e del rilassamento della muscolatura liscia fenomeno che conosciamo essere alla base della erezione e del suo mantenimento.
Utile quindi al paziente affetto da problematiche erettili chiedere insieme agli esami ormonali e test diagnostici vascolari anche l’assetto metabolico che comprende chiaramente la glicemia, l’assetto lipidico e la omocisteina insieme ai folati.
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