Vivere la celiachia

In Italia colpisce circa 1 persona su 100, e i diagnosticati sono in continuo aumento

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La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine, una proteina che si trova principalmente in: frumento, farro, kamut, orzo, segale, spelta e triticale. In Italia colpisce circa 1 persona su 100, e i diagnosticati sono in continuo aumento. L’unico modo per curarla è escludere dalla propria dieta tutti gli alimenti che contengono il glutine, in quando l’assunzione ha gravi effetti sulla salute.

Il gluten free è un modo per avvicinarsi a questa intolleranza alimentare e alle persone che ne soffrono per aiutare loro e noi stessi a convivere con una patologia che prevede una dieta specifica che spesso può scoraggiare e far perdere l’appetito, mangiare è uno dei piaceri della vita, restituiamo il sorriso e soddisfiamo il palato ampliando la dieta gluten free!

Il problema della contaminazione

Purtroppo i celiaci non devono solo fare attenzione ai cibi che mangiano, ma anche alle possibili contaminazioni. Può succedere infatti che, accidentalmente, si trovino tracce di glutine anche in alimenti che, di per sé, non lo contengono.
Questo può avvenire o a causa delle contaminazioni crociate, dovute agli incroci del prodotto senza glutine con prodotti che invece lo contengono, durante la lavorazione e produzione, o a causa delle contaminazioni ambientali, dovute a comportamenti igienici scorretti e non controllati.
Nelle contaminazioni crociate, è importante non considerare tutti i prodotti, anche quelli che potrebbero sembrare innocui, senza glutine, ma scegliere solo i prodotti considerati sicuri e quelli indicati nel prontuario degli alimenti senza glutine. Per quanto riguarda invece le contaminazioni ambientali, è opportuno rispettare precise norme igieniche.

Cosa possono mangiare i celiaci

  • Alimenti permessi: possono essere consumati liberamente, sono naturalmente privi di glutine e nel corso del loro processo produttivo non c’è rischio di contaminazione con il glutine.

  • Alimenti a rischio: potrebbero in alcuni casi contenere glutine, oppure potrebbero subire delle lavorazioni a rischio di contaminazione con il glutine. Per evitare ogni rischio, è stata preparata una lista di prodotti certificati, per ingredienti e lavorazione, che contiene tutti i prodotti considerati idonei e sicuri.

  • Alimenti vietati: contengono glutine, pertanto non possono essere consumati dai celiaci.

Le 5 regole d’oro per cucinare senza glutine

  1. Prima di iniziare a cucinare senza glutine, lavare sempre bene le mani, la postazione di lavoro e tutti gli attrezzi che si utilizzano in cucina per essere sicuri che non siano rimaste precedenti tracce di farina.

  2. Assicurarsi che ogni singolo ingrediente sia tra quelli permessi e, in caso di dubbi, consultare le etichette e il prontuario.

  3. Se si ha un celiaco a cena, soprattutto le prime volte quando si è poco pratici, è meglio preferire piatti semplici e fatti in casa naturalmente senza glutine come latte, carne, pesce, uova, frutta, verdura, patate, formaggi, yogurt, legumi e cereali che non contengono glutine (riso, miglio, mais, grano saraceno) a piatti già pronti di cui non si è sicuri degli ingredienti e delle possibili contaminazioni.

  4. Cuocere in modo completamente separato gli alimenti senza glutine da quelli con il glutine (non usare la stessa acqua, non usare lo stesso olio, non mescolare con lo stesso cucchiaio e non preparare il caffè con la stessa macchinetta usata per quello di orzo).

  5. Evitare tutte le posate, i taglieri e gli attrezzi di legno e le padelle antiaderenti che tendono ad assorbire i cibi.

Il consiglio in più: se avete un celiaco a cena, evitate di preparare i cibi separati per lui e per voi, ma preparate qualcosa che vada bene per tutti! In questo modo non impazzirete a cucinare tutto separatamente e non farete sentire “diverso” il vostro ospite celiaco!

 

Nata a Napoli il 6 Luglio del 1970 ed ha conseguito la Laurea in Scienze Biologiche, presso l’Università Federico II di Napoli. Dottore di ricerca in Patologia Clinica, presso Policlinico Università Federico II di Napoli, inizia il suo percorso nel 1997, presso Cirio ricerche ”Produzione di latte delattosato per soggetti intolleranti al lattosio” per il CNR di Napoli. Dal 2003 presso l’Istituto Tumori Pascale di Napoli, sotto la direzione del Prof.re Paolo Ascierto, Valutazione post terapia della immunosoppressione tumorale in pazienti affetti da neoplasia in fase avanzata” Istituto Nazionale per lo studio e la cura dei tumori “Fondazione Giovanni Pascale” In collaborazione con il CROM e CNR di Avellino, continua il suo percorso di ricerca sul melanoma e indagini epidemiologiche sulla nutrizione” Progetto sull’educazione alimentare nelle scuole medie di Sperone (AV) per il CROM di Avellino” con oltre 30 pubblicazioni a suo nome Nazionali ed Internazionali, di cui alcune a suo primo nome. Dal 2006 sceglie la professione libera nel settore della nutrizione presso il suo centro Nutrizione&Benessere, sito a Casoria in via Leonardo Da Vinci 32, dove da direttore di estetica esercita un completamento estetico a quello nutrizionale e di ricerca, inoltre collabora con vari professionisti, seguendo percorsi nutrizionali che vanno dall’infanzia all’età senile, alla medicina estetica. Dal 2011-2013 con il Mo.D.A.V.I Onlus progetto scuole –Stile di vita e giusta alimentazione nelle scuole medie superiori della campania. Si avvale inoltre dell’analisi di Stress ossidativo, che viene eseguita presso la Federico II di Napoli, per poter elaborare diete antiossidanti. Oltre ad avere il suo centro a Casoria, la dottoressa esercita la sua professione, presso vari studi medici sparsi in tutta Italia, dalla Regione Calabria, alla Toscana al Veneto Dal 2015 diventa pubblicista per varie testate giornalistiche online, fino a conseguire nel 2020, il titolo di giornalista.

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