Covid-19: anosmia, astenia, ma anche ictus tra i sintomi neurologici

E' stato dimostrato che tali virus possono raggiungere il sistema nervoso e determinare complicanze neurologiche insorgenti durante o dopo l'infezione

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L’infezione da Sars-Cov-2 determina una serie di sintomi, i più comuni sono febbre, raffreddore, tosse e nei casi più severi polmonite. È, però, ormai accertato che il Covid-19, colpisce non solo l’apparato respiratorio, ma esistono manifestazioni neurologiche dell’infezione.

I coronavirus possono raggiungere il sistema nervoso

Un possibile coinvolgimento neurologico nelle infezioni da coronavirus era noto già dalle precedenti epidemie di SARS nel 2002-2003 e MERS nel 2012: è stato dimostrato che tali virus possono raggiungere il sistema nervoso e determinare complicanze neurologiche insorgenti durante o dopo l’infezione. «Come per gli altri coronavirus, anche il virus SARS-CoV2, responsabile del Covid-19, può raggiungere il sistema nervoso centrale attraverso le pareti dei vasi che irrorano il cervello, o attraverso alcuni nervi cranici, quali il nervo olfattorio, il trigemino, il nervo glossofaringeo e il vago, che innervano l’epitelio del naso o dei tratti respiratori e gastrointestinali, mediante un trasporto retrogrado del virus fino al cervello» ha spiegato Carlo Ferrarese, Direttore del Centro di Neuroscienze di Milano, Università di Milano-Bicocca, Direttore della Clinica Neurologica, Ospedale San Gerardo di Monza, in occasione del recente Congresso della Società Italiana di Neurologia. «Il virus si lega, con la proteina spike espressa sulla superficie delle particelle virali – quella che forma la ‘corona’ – al recettore ACE2 presente su molte cellule: negli epiteli nasali, respiratori, intestinali, nelle pareti dei vasi e anche nelle cellule cerebrali. Inoltre, è stato recentemente dimostrato che un’altra proteina, la neuropilina-1, altamente espressa nei nervi olfattivi, può favorire l’ingresso del virus in tali cellule».

I sintomi neurologici

Molti lavori sono stati prodotti in questi mesi di pandemia, sia segnalazioni di singole casistiche, che studi multicentrici con numerosi casi, che hanno confermato, anche se con percentuali variabili nei diversi studi. Secondo questi primi studi, i sintomi neurologici nei pazienti con infezione da Covid 19 rientrano in tre categorie:

  • espressioni neurologiche da coinvolgimento del sistema nervoso centrale: cefalea, vertigini, disturbi dello stato di coscienza (confusione), encefaliti da infezione diretta del virus o su base autoimmune, manifestazioni epilettiche, disturbi motori e sensitivi, spesso legati a ictus ischemici) o emorragici.

  • sintomi di compromissione del sistema nervoso periferico: perdita o distorsione del senso dell’olfatto, come anosmia e iposmia, del gusto (ageusia, disgeusia), sofferenza diretta o su base immuno-mediata dei nervi periferici.

  • sintomi da danno muscolare scheletrico, che si manifestano con mialgie intense.

In Lombardia è stato effettuato in marzo-aprile uno studio multicentrico (studio Strokovid) nelle 10 strutture identificate dalla Regione come Hub per il trattamento dell’ictus, per studiare l’incidenza di tale patologia e le caratteristiche di tali pazienti. Lo studio ha dimostrato una maggiore incidenza e una maggiore severità di ictus nei pazienti COVID rispetto ai soggetti non affetti da COVID. Questo può essere legato alle alterazioni della coagulazione innescate dal legame del virus alla parete dei vasi. Inoltre, un meccanismo di danno del sistema nervoso in seguito all’infezione virale può essere legato ad una abnorme attivazione del sistema infiammatorio ed immunologico, con produzione di sostanze, chiamate citochine, che possono facilitare un danno immuno-mediato. Proprio per questo il cortisone, che spegne l’infiammazione, oltre agli anticoagulanti, che riducono l’ipercoagulabilità, vengono spesso utilizzati nelle forme gravi di COVID-19

Complicanze anche dopo l’infezione

Un ultimo, ma non ultimo, problema neurologico da infezione COVID-19 riguarda le complicanze neurologiche post-infettive. Negli ambulatori post-COVID attivati nei centri più colpiti nella prima fase sono emersi vari problemi quali astenia protratta, disturbi di concentrazione, a volte disturbi di memoria, che potrebbero essere collegati a piccoli danni vascolari o infiammatori del sistema nervoso, con ripercussioni a distanza.

(Fonte Dica 33)

 

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