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Dall’assunzione di acido folico e di un adeguato apporto di sale iodato nel periodo preconcezionale, alla prevenzione dei rischi da esposizione a interferenti endocrini e radiazioni ionizzanti, fino alle raccomandazioni di adottare stili di vita salutari soprattutto durante l’età fertile.
Queste alcune delle indicazioni contenute nel Documento di indirizzo “Investire precocemente in salute: azioni e strategie nei primi mille giorni di vita” elaborato dal Tavolo tecnico del Ministero della Salute e dall’Istituto superiore di sanità (Iss), e rivolto a genitori, operatori sanitari e policy maker. «È ormai dimostrato – dichiara Domenica Taruscio, direttore del Centro nazionale Malattie rare che ha contribuito alla stesura del Documento – che gli stimoli e le informazioni che giungono al feto, attraverso la madre, e poi al lattante e al bambino, in questo periodo di massima plasticità ma anche di estrema vulnerabilità, determinano nell’immediato lo sviluppo di organi e tessuti, in primis il cervello; mentre nel medio e lungo termine, sono alla base dello stato di salute del singolo individuo e, nella misura in cui riescono ad innescare mutazioni ereditarie, di quello delle future generazioni. Alla luce di questo, la conoscenza dei fattori di rischio e di quelli protettivi, nonché della loro interazione con la suscettibilità genetica, diventa una priorità di salute pubblica».
Il Documento si divide in due parti: la prima dedicata alle “Azioni per genitori/caregiver e per gli operatori coinvolti”; la seconda centrata sulle “Strategie per i policy maker”. Chiude il testo un focus su quattro condizioni particolari: gravidanza ad alto rischio, gemellarità, prematurità e procreazione medicalmente assistita. Nel particolare, la prima parte è articolata nei sette periodi in cui si dividono i primi mille giorni, da quello preconcezionale, che va dal momento in cui la donna non esclude una gravidanza, fino al concepimento. Per ogni periodo vengono presi in esame i rischi relativi ad 11 aree tematiche (dalle conoscenze e competenze genitoriali all’alimentazione e ad altre abitudini di vita, dall’assunzione di farmaci agli screening ed esami da effettuare, dalle possibili malattie genetiche alla salute mentale, dalle informazioni su infezioni e vaccini ai fattori ambientali).
Molte le raccomandazioni contenute nel Documento: dall’assunzione di acido folico e di un adeguato apporto di sale iodato nel periodo preconcezionale, alla prevenzione dei rischi da esposizione a interferenti endocrini e radiazioni ionizzanti, alle raccomandazioni di adottare stili di vita salutari soprattutto durante l’età fertile e di prestare attenzione al proprio stato immunitario. Dalla necessità di garantire un’adeguata assistenza durante il percorso nascita alle informazioni sui rischi di infezioni in gravidanza. E ancora dalla possibilità di diagnosi prenatale alle informazioni sulle possibilità del parto (anche in caso di pregresso parto cesareo), sulla raccolta di sangue dal cordone ombelicale, sull’allattamento fino a quelle sulle ore di sonno e sull’igiene orale da garantire al bambino. A questi si aggiunge il monitoraggio costante, durante tutto il percorso, della salute mentale della donna e della coppia, con un focus, non scontato, sul ruolo del padre, sul suo coinvolgimento attivo per tutte le tappe del percorso, sia dal punto di vista pratico che emotivo.
«Con questo Documento – afferma Alberto Mantovani, tossicologo presso il Dipartimento di Sicurezza alimentare, nutrizione e sanità pubblica veterinaria dell’Iss – abbiamo voluto fare il punto sulle principali conoscenze in materia e, tramite le raccomandazioni operative di cui il testo è ricco, sugli interventi possibili da mettere in campo attraverso un approccio integrato che, coinvolgendo genitori, operatori sanitari, amministratori e legislatori, possa favorire la nascita di una rete funzionale alla massima promozione della salute del bambino».
Fonte: Doctor33