- Adv -
La polineuropatia demielinizzante infiammatoria cronica (CIDP) è una malattia rara dei nervi periferici caratterizzata da una graduale e progressiva perdita di forza muscolare e/o alterazioni della sensibilità a livello di braccia e gambe. È causata dal danneggiamento della guaina dei nervi, detta mielina. La malattia si può verificare a qualsiasi età, in entrambi i sessi. La debolezza muscolare e i disturbi sensitivi si sviluppano nel corso di due o più mesi.
SINTOMATOLOGIA
I primi sintomi sono la crescente difficoltà nella deambulazione per deficit di forza nei piedi e o nelle mani che peggiora progressivamente nel corso di qualche mese. Inoltre ci possono formicolii o altre sensazioni anormali.
La diagnosi si basa principalmente sulla visita neurologica con l’esame obiettivo neurologico e sullo studio elettromiografico della velocità di conduzione dei nervi, che serve a dimostrare il rallentamento della velocità di conduzione degli impulsi elettrici, o anche il blocco della conduzione. Inoltre è indicata l’esecuzione della puntura lombare, eseguita per analizzare il fluido cerebrospinale, che mostra valori tipicamente elevati di proteine con cellule normali. Esistono poi varianti cliniche della CIDP, come ad esempio la neuropatia motoria multifocale, caratterizzata dall’interessamento solo dei nervi motori.
TRATTAMENTO
Sono disponibili varie opzioni di trattamento. È possibile utilizzare il prednisone, che è simile ai corticosteroidi e antinfiammatori normalmente prodotti dal corpo, quale trattamento iniziale per diversi motivi: nella maggior parte dei casi si ha un’ottima risposta clinica, la somministrazione per via orale risulta pratica, e inoltre è economico. Gli effetti collaterali sistemici, tuttavia, possono limitarne l’uso, soprattutto nel tempo. Altri approcci terapeutici si sono spesso dimostrati utili: la somministrazione endovenosa di dosi elevate di immunoglobuline umane (IVIG), cioè proteine del sangue ottenute da volontari sani; lo scambio del plasma (PE), o plasmaferesi che comporta la rimozione di una parte del sangue del paziente e la reintroduzione delle cellule del suo sangue senza il plasma. Questo trattamento può essere efficace perché rimuove gli anticorpi nocivi presenti nel plasma; terapie immunosoppressive volte a spegnere il sistema immunitario perché smetta di produrre anticorpi nocivi che danneggino la mielina.
(Fonte malattierare.hsr.it)