- Adv -
I quarantenni con diabete di tipo 2 hanno un aumento di rischio sproporzionato di decesso per Covid-19. A dirlo è un’analisi di tre set di dati del Regno Unito pubblicata su Diabetologia. Così, mentre la maggior parte dei paesi europei ha reso prioritaria la vaccinazione nei diabetici a partire dai 50 anni, questa ricerca suggerisce che il limite di età dovrebbe essere abbassato. Per il primo autore Andrew P. McGovern, del Royal Devon & Exeter Hospital, va ricordato che il rischio di morire per Covid-19 delle persone di mezza età con diabete è in termini assoluti molto basso rispetto agli anziani, ma che le strategie per definire i gruppi prioritari per la vaccinazione devono prendere in considerazione il rischio relativo sproporzionato di mortalità in persone di mezza età con diabete di tipo 2 in cui il rischio di Covid-19 è già elevato dalla loro età.
«Il Regno Unito ha fatto buoni progressi nel dare priorità per la vaccinazione ai più vulnerabili, che includono tutti gli adulti con diabete, ma dobbiamo continuare a lavorare per identificare e proteggere gli individui a rischio più alto» ha affermato Bridget Turner, della Diabetes UK. Poiché la relazione tra la mortalità da Covid-19 e diabete di tipo 2 appare molto complessa, i ricercatori hanno esaminato i dati di due studi di popolazione nel Regno Unito (OpenSAFELY e QCOVID) e quelli di pazienti diabetici con Covid-19 grave del Covid-19 Hospitalisation in EnglandSurveillance System (CHESS). Gli hazard ratio di mortalità associati all’infezione nei diabetici sono stati tradotti in “Covid-età”, e cioè agli anni in più di rischio di decesso che si aggiungono all’età nel caso in cui una persona avesse il diabete. Ebbene, nel dataset QCOVID, il Covid-età pare suggerire che il rischio di mortalità di un individuo di 40 anni con diabete sia simile a uno di 60 senza diabete, e che l’impatto del diabete si riduca con l’età, fino ad arrivare alla situazione in cui un paziente diabetico di 70 anni ha lo stesso rischio di uno di 78 senza il diabete. Le analisi su OpenSAFELY hanno dato risultati simili, mentre l’effetto è stato meno pronunciato nel caso di CHESS. Insomma, per gli autori, considerare solo l’età e lo stato del diabete nel valutare i rischi associati al Covid-19 è una semplificazione eccessiva, in quanto vi sono altri fattori, quali l’indice di massa corporea, la durata del diabete e il controllo della glicemia. Fattori che però non sono pratici in termini di vaccinazione. «La natura “tempo-critica” della vaccinazione Covid-19 della popolazione necessita una prioritizzazione pragmatica a livello di gruppo, che è l’approccio avviato finora dai governi» concludono.
Diabetologia 2021. Doi: 10.1007/s00125-021-05404-8
https://doi.org/10.1007/s00125-021-05404-8