Perché il testosterone riduce il grasso corporeo?

Gli estrogeni grandi protagonisti

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Il testosterone (T) riduce la massa grassa maschile ma i meccanismi sottostanti rimangono elusivi, limitando la sua rilevanza clinica nell’obesità associata all’ipogonadismo.

In questo interessantissimo studio gli autori hanno sottoposto topi maschi obesi adulti indotti da dieta ad alto contenuto di grassi e castrati chimicamente, alla supplementazione con T o l’androgeno diidrotestosterone (DHT) non aromatizzabile per 20 settimane.

Entrambi gli ormoni hanno aumentato la massa magra, aumentando così indirettamente il consumo di ossigeno e il dispendio energetico.

Inoltre, T ma non DHT ha ridotto la massa grassa e aumentato l’attività deambulatoriaindicando un ruolo dell’aromatizzazione negli estrogeni.

Lo studio del pattern di espressione dell’aromatasi in vari tessuti murini ha rivelato l’assenza di espressione di Cyp19a1 nel tessuto adiposo mentre sono stati osservati livelli elevati nel cervello e nelle gonadi.

Nei topi maschi ipogonadici obesi con delezione alfa del recettore estrogeno neuronale extraipotalamico (N-ERαKO), T ha ancora aumentato la massa magra ma non è stato in grado di diminuire la massa grassa.

Anche l’effetto stimolatorio di T sull’attività deambulatoria è stato abolito nei maschi N-ERαKO.

In conclusione, il lavoro dimostra che l’azione brucia grassi di T dipende dall’aromatizzazione in estrogeni ed è almeno parzialmente mediata dalla stimolazione dell’attività fisica tramite la segnalazione extraipotalamica di ERα.

Al contrario, l’aumento della massa magra con l’integrazione di T è mediato dal recettore degli androgeni e porta indirettamente ad un aumento del dispendio energetico, che potrebbe anche contribuire agli effetti brucia grassi di T.

 

Prof. Andrea Militello, Urologo/Andrologo
Premiato quale miglior andrologo d'Italia ai Top doctors Award 2022. Laurea in “Medicina e Chirurgia" conseguita nel luglio 1991 con votazione di 110/110 e lode presso l’Universita’ degli Studi di Roma “La Sapienza”, discutendo la tesi sperimentale: ”Chemioterapia endocavitaria con epidoxorubicina e interferone per via sistemica nella profilassi dei tumori superficiali della vescica”. Nel novembre 1996 ha conseguito la specializzazione in Urologia con votazione di 70/70 e lode presso il Dipartimento di Urologia “U. Bracci” del Policlinico “Umberto I” di Roma discutendo la tesi sperimentale: ”L’ecografia trans rettale, il PSA ed il PSAD. Tre metodiche a confronto nella diagnostica del carcinoma della prostata”. Nel 2014 conseguimento di Master di II livello in Andrologia ,implantologia e chirurgia protesica. Nel 2016 conseguimento Master di secondo livello in Seminologia e Fisiopatologia della Riproduzione Umana. Dal 2018 revisore delle riviste scientifiche Central European Journal of Urology , Hormone and Metabolic Research Journal. Dal 2018 libero docente presso l’Università Federiciana di Cosenza. Nel 2014 vincitore del Doctoralia Awards quale miglior Urologo Andrologo d’Italia , nel 2018 Vincitore del Mio Dottore Awards quale miglior Urologo Andrologo d’Italia.

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