- Adv -
Il testosterone (T) riduce la massa grassa maschile ma i meccanismi sottostanti rimangono elusivi, limitando la sua rilevanza clinica nell’obesità associata all’ipogonadismo.
In questo interessantissimo studio gli autori hanno sottoposto topi maschi obesi adulti indotti da dieta ad alto contenuto di grassi e castrati chimicamente, alla supplementazione con T o l’androgeno diidrotestosterone (DHT) non aromatizzabile per 20 settimane.
Entrambi gli ormoni hanno aumentato la massa magra, aumentando così indirettamente il consumo di ossigeno e il dispendio energetico.
Inoltre, T ma non DHT ha ridotto la massa grassa e aumentato l’attività deambulatoria, indicando un ruolo dell’aromatizzazione negli estrogeni.
Lo studio del pattern di espressione dell’aromatasi in vari tessuti murini ha rivelato l’assenza di espressione di Cyp19a1 nel tessuto adiposo mentre sono stati osservati livelli elevati nel cervello e nelle gonadi.
Nei topi maschi ipogonadici obesi con delezione alfa del recettore estrogeno neuronale extraipotalamico (N-ERαKO), T ha ancora aumentato la massa magra ma non è stato in grado di diminuire la massa grassa.
Anche l’effetto stimolatorio di T sull’attività deambulatoria è stato abolito nei maschi N-ERαKO.
In conclusione, il lavoro dimostra che l’azione brucia grassi di T dipende dall’aromatizzazione in estrogeni ed è almeno parzialmente mediata dalla stimolazione dell’attività fisica tramite la segnalazione extraipotalamica di ERα.
Al contrario, l’aumento della massa magra con l’integrazione di T è mediato dal recettore degli androgeni e porta indirettamente ad un aumento del dispendio energetico, che potrebbe anche contribuire agli effetti brucia grassi di T.