Covid-19, disturbi neurologici o mentali per un terzo dei pazienti. Ecco quali

«Sebbene i rischi individuali per la maggior parte dei disturbi siano bassi, l'effetto pensato su tutta la popolazione potrebbe essere sostanziale»

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Un sopravvissuto al COVID-19 su tre ha ricevuto una diagnosi di un disturbo cerebrale o psichiatrico entro sei mesi dalla malattia, secondo uno studio pubblicato su Lancet Psychiatry. «Sebbene i rischi individuali per la maggior parte dei disturbi siano bassi, l’effetto pensato su tutta la popolazione potrebbe essere sostanziale» spiega Paul Harrison, della Oxford University, autore senior del lavoro. In generale, il mondo scientifico è sempre più preoccupato a causa dei dati che suggeriscono un aumento dei rischi di disturbi cerebrali e di problemi di salute mentale tra i sopravvissuti al COVID-19, e per questo si sta approfondendo la questione. Uno studio precedente portato avanti dallo stesso gruppo di lavoro guidato da Harrison, per esempio, aveva scoperto l’anno scorso che al 20% dei sopravvissuti a COVID-19 era stato diagnosticato un disturbo psichiatrico entro tre mesi dalla malattia. Per l’attuale studio, i ricercatori hanno analizzato le cartelle cliniche di 236.379 pazienti con COVID-19, per lo più provenienti dagli Stati Uniti, e hanno scoperto che al 34% di essi erano state diagnosticate malattie neurologiche o psichiatriche entro sei mesi dal COVID-19. Hanno quindi confrontato i dati di questa popolazione con quelli di persone che avevano avuto l’influenza o altre malattie respiratorie nello stesso periodo di tempo e hanno visto che questi tipi di disturbi erano significativamente più comuni nei pazienti che avevano avuto COVID-19 rispetto ai gruppi di confronto. L’ansia, che si è presentata nel 17% dei pazienti, e i disturbi dell’umore, che sono stati osservati nel 14%, erano i problemi più comuni e non sembravano essere correlati alla gravità della malattia causata da SARS-CoV-2. Tra i pazienti che erano stati ricoverati in terapia intensiva con COVID-19 grave, tuttavia, il 7% ha avuto un ictus e quasi il 2% ha ricevuto una diagnosi di demenza entro sei mesi. «Il nostro studio non è stato in grado di esaminare i meccanismi biologici o psicologici coinvolti, ma sarà necessaria una ricerca urgente per identificarli al fine di prevenirli o curarli» concludono gli autori.

Lancet Psychiatry 2021. Doi: 10.1016/S2215-0366(21)00084-5

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