MALATTIE RARE: OMODISPLASIA

I dismorfismi facciali sono caratterizzati da bozze frontali prominenti, sella nasale infossata con naso corto e filtro lungo e prominente

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L’omodisplasia è una rara displasia scheletrica caratterizzata da brevità grave degli arti e dismorfismi facciali. Sono stati descritti due tipi di omodisplasia: una autosomica recessiva o forma generalizzata (anche definita displasia micromelica con dislocazione del radio), caratterizzata da nanismo micromelico grave con brevità soprattutto rizomelica sia degli arti superiori che inferiori, e una forma autosomica dominante nella quale la statura è normale e la brevità è limitata agli arti superiori. Complessivamente sono stati descritti meno di 40 casi di omodisplasia, la maggior parte dei quali appartiene alla forma autosomica recessiva.

SINTOMATOLOGIA

I dismorfismi facciali sono caratterizzati da bozze frontali prominenti, sella nasale infossata con naso corto e filtro lungo e prominente. Un altro segno comune è la ridotta mobilità delle articolazioni del gomito e del ginocchio. Altri sintomi meno frequenti sono gli emangiomi della linea mediana, le cardiopatie congenite, la craniosinostosi e il criptorchidismo nei maschi. L’eziologia rimane sconosciuta, ma in una famiglia è stata descritta una inversione paracentrica del cromosoma 15q13-q21.3 trasmessa dal padre.  La diagnosi si basa sul fenotipo clinico e radiologico, i cui segni principali comprendono la brevità e l’assottigliamento a forma di clava dell’omero e del femore, la diastasi radio-ulnare prossimale e la dislocazione prossimale della testa del radio. Anche se le mani nell’omodisplasia si considerano di solito normali, il primo metacarpo è spesso corto nei pazienti con la forma autosomica dominante.

TRATTAMENTO

Il trattamento è esclusivamente sintomatico e si basa soprattutto sulla gestione ortopedica delle dislocazioni articolari ricorrenti. La prognosi è variabile.

(fonte Orphanet)

 

Marchigiano di Fermo vive in Romagna dal settembre del 2000. Giornalista professionista dal 1991, ha lavorato in quotidiani di diverse regioni (Marche, Umbria, Toscana, Lazio ed Emilia Romagna) fino alla qualifica di caporedattore centrale. Tra le sue esperienze anche l'assunzione, quale esperto per l'informazione, presso l'ufficio di Gabinetto del presidente del Consiglio regionale delle Marche dott. Alighiero Nuciari nei primi anni 90 e quelle radiofoniche presso alcune emittenti private sempre delle Marche.

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