Lipedema una malattia spesso sconosciuta

il nome deriva da lipos “grasso” e oidema “ gonfiore”.

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Il lipedema è una patologia complessa, cronica, a carico del tessuto adiposo sottocutaneo e può diventare invalidante.

Il nome deriva da lipos “grasso” e oidema “ gonfiore”. E’ poco conosciuto, sottodiagnosticato e spesso confuso con l’obesità femminile e trattato alla pari di quest’ultimo. La donna vive lo stigma dell’obesità, in un ambiente che non riconosce questa malattia come tale,  oltre a vivere il  dolore fisico c’e anche e soprattutto quello mentale, il disturbo dell’immagine corporea, la vulnerabilità, e la bassa autostima.

L’accumulo di grasso è simmetricamente localizzato il che comporta un aumento sproporzionato del volume degli arti superiori e/o inferiori.

Le aree edematose sono sensibili e dolorose se sottoposte a pressione ma anche soggette a dolore spontaneo. Il tessuto può manifestare ematomi, ed ecchimosi. 

Un ruolo importante in questa patologia è lo squilibrio ormonale che coinvolge principalmente gli estrogeni,  in virtù del fatto che colpisce quasi esclusivamente le donne in concomitanza con pubertà gravidanza e menopausa. I distretti più interessati sono cosce, bacino, gambe, e in alcuni casi anche anche braccia e addome.

il lipedema è una patologia che coinvolge non solo il grasso ma anche vasi sanguigni, vasi linfatici e muscoli. la sua origine è genetica, e può progredire nel tempo.

La mutazione del gene AKR1C1

è responsabile dell’aumento spropositato del tessuto adiposo.

Le donne affette da lipedema vivono in un corpo deforme che non riconoscono, che le porta alla vergogna e ad evitare ogni rapporto sociale.

L’approccio  terapeutico a tale patologia deve essere multidisciplinare, al fine di migliorare la qualità della vita di queste donne.

Dapprima, la diagnosi, quindi i medici chirurghi, poi fisioterapia con un allenamento specifico e imprescindibile una adatta alimentazione personalizzata, senza dimenticare lo psicologo.

Sono diversi gli studi scientifici che dimostrano un ruolo importante della dieta chetogenica ,in particolare HFKD “Alta in grassi” soprattutto nelle prime fasi di approccio nutrizionale.

L’efficacia di questo protocollo si evidenzia su 3 sintomi importanti :

riduzione del dolore 

riduzione infiammazione

miglioramento metabolico ed ormonale.

Al protocollo HFKD iniziale, spiega la Dr.ssa Lucia Auletta biologa nutrizionista, potrebbe poi seguire un periodo di transizione con una dieta low carb o con una RAD diets , senza alimenti processati.

La patologia risponde in modo favorevole alla dieta chetogenica, in alcuni casi si puo pensare anche al trattamento VLCDK, poiché gli adipociti sono generalmente refrattari agli interventi nutrizionali classici

L’iniziale trattamento VLCDK, prosegue Auletta, forza la lipolisi e dirotta il metabolismo verso la chetosi, questo porta ad una rapida mobilizzazione dei grassi di deposito ,molto efficace anche su quelli più resistenti.

Si ottengono, pertanto, risultati molto validi adattando ovviamente il protocollo alla singola paziente, ma soprattutto prolungando poi la dieta chetogenica nel tempo trattandosi di una patologia cronica.

in conclusione sottolinea la Dr.ssa Auletta, possiamo affermare che certamente la dieta chetogenica ad oggi è la strategia alimentare di elezione per il trattamento di tale patologia, anche se l’azione deve essere sinergica e su più fronti :

il miglioramento della qualità della vita della paziente con lipedema può avvenire solo se essa viene seguita ed accolta in un team di professionisti che che si predispongono ad un lavoro di squadra.

il mio pensiero personale:

mi sono approcciata a questa patologia perchè colpita dalla sofferenza delle donne che ne soffrono e soprattutto dallo stigma che le vede al pari di una donna obesa senza volontà arrendevole,poco collaborativa ,bugiarda, una donna obesa. 

Questa malattia esiste ,è diffusa , queste donne soffrono….

frasi tipo:

signora questa malattia non esiste …. è solo ciccia…..sono tutte scuse per non seguire la dieta…..

e se fosse esattamente il contrario??? solo l’ignoranza , la non conoscenza di una malattia vera, del Lipedema! 

Biologa nutrionista, laureata in chimica farmaceutica e poi in scienze dell'Alimentazione umana. Sono esperta in nutrizione sportiva, sono docente presso il Coni Campania, ho seguito parecchi sportivi in particolare Gio Fusco ed altri della squadra di Gianni e Pino Maddaloni. Mi occupo soprattutto di dieta chetogenica seguo soggetti con patologie reumatiche, di origine autoimmuni e soggetti in grave sovrappeso, pazienti BARIATRICI. Tratto donne in menopausa e con problemi di fertilità, diabetici, sindrome da ovaio policistico insulina resistenza. I miei studi sono a Napoli zona fuorigrotta parco San Paolo Lusciano via carminiello 84 Roma in viale delle Milizie n 58. Ho un approccio psicologico con il paziente, e lo seguo con costanza Il mio motto è: la dieta è nella testa e non nella pancia.... Fa dell'Alimentazione la tua medicina.

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