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È stato dimostrato che l’obesità negli uomini è associata a un ridotto potenziale riproduttivo e questo particolare sottotipo è stato descritto come ipogonadismo secondario associato all’obesità maschile (MOSH).
Recenti studi che mostrano l’influenza dei disturbi del sonno sui livelli di testosterone hanno suggerito un potenziale ruolo dei disturbi del sonno nel determinare lo sviluppo di MOSH.
Un recente studio ha voluto valutare l’associazione tra la durata del sonno notturno e il pisolino diurno e la prevalenza di MOSH.
In questo studio trasversale sono stati arruolati 226 partecipanti maschi obesi di età compresa tra 18 e 30 anni. I dati sulla durata del sonno diurno e notturno sono stati raccolti utilizzando un questionario standardizzato in lingua cinese auto-riferito.
MOSH è stato definito come uomini obesi (BMI≥30 kg/m2) con sintomi ipogonadici e diminuzione del livello di testosterone totale e/o del livello di testosterone libero, escludendo altre cause di ipogonadismo.
Risultati
La prevalenza complessiva di MOSH è stata del 48,2% in questo studio. È stata osservata un’associazione inversa tra la durata del sonno notturno e il rischio di MOSH prevalente.
Gli uomini che hanno riportato meno di 6 ore di sonno notturno avevano ridotto il testosterone totale e i livelli di testosterone libero e un aumentato rischio di MOSH.
Un’ulteriore analisi di regressione ha rivelato che, dopo aggiustamento per potenziali fattori confondenti, l’odds ratio di MOSH per il gruppo di sonno notturno breve (<6 h vs. 6-8 h) era 6,17 (P = 0,040). Non è stata osservata alcuna associazione significativa tra lo stato di sonnellino diurno e la prevalenza di MOSH.
La breve durata del sonno notturno è stata associata ad un aumentato rischio di MOSH nella giovane popolazione obesa.
La riduzione cronica del sonno ha un effetto negativo sulla salute degli uomini obesi in termini di ipogonadismo.