Green pass, si accende il dibattito in Italia. Ecco le posizioni a confronto e la situazione in Europa

Una decisione che anche l'Italia sta prendendo in considerazione.

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Corsa al vaccino in Francia dopo la svolta di Emmanuel Macron che ha annunciato l’estensione del green pass per accedere a ristoranti, caffè e trasporti di lunga percorrenza come treni e aerei. Una decisione che anche l’Italia sta prendendo in considerazione. In tanti in queste ore stanno dando seguito al parere del commissario per l’Emergenza, Francesco Figliuolo, per il quale il sistema del green pass potrebbe dare una spinta agli indecisi del vaccino, anche se andrebbe comunque fornita l’alternativa del tampone per rispettare gli equilibri costituzionali.

Vicini a questa linea sono diversi parlamentari del Pd e alcuni governatori, mentre la leader dell’opposizione, Giorgia Meloni, parla di «follia anticostituzionale» e di «idea raggelante». È la stessa posizione di Salvini, che commenta: «Non scherziamo». Anche le categorie sono divise: Fipe-Confcommercio paventa pesanti penalizzazioni per i ristoratori ma per Federalberghi sarebbe un provvedimento «sacrosanto». Gli argomenti si intrecciano con una valutazione complessiva che il Governo farà su altre misure in scadenza, come lo stato di emergenza che terminerebbe a fine luglio ma potrebbe subire una proroga. Nonostante il dibattito e varie ipotesi, non si attendono decisioni nelle prossime ore, ma verranno fatte valutazioni a giorni – non si può escludere un incontro con il Cts nelle prossime ore – ed è difficile che una decisione possa essere presa prima del prossimo monitoraggio di venerdì, alla luce dei dati su vaccini e contagi.
Un’altra questione aperta è quella dell’allineamento all’Europa sul certificato, che nel nostro Paese si riceve due settimane dopo la prima vaccinazione ma in Ue è valido solo dopo la seconda dose. In Italia attualmente il green pass è obbligatorio per accedere ad eventi sportivi e culturali, oltre a banchetti e cerimonie ma – se ci si dovesse allineare alle misure previste in Francia – potrebbe essere necessario anche per entrare in luoghi che accolgono più di 50 persone, per accedere a bar, ristoranti, centri commerciali e mezzi di trasporto sulle lunghe distanze. Tra i primi ad essere favorevoli a queste ultime ipotesi c’è il governatore della Liguria, Giovanni Toti, e l’assessore alla Salute del Lazio, Antonio D’Amato, per il quale «sarebbe utile che il Governo decidesse in che maniera vada utilizzato il certificato verde, possibilmente con la vaccinazione completa, prima di adottare misure restrittive»: entrambi chiedono un’inversione sui parametri, facendo pesare l’Rt ospedaliero a scapito dell’incidenza, visto il calo della pressione sulle strutture sanitarie. Il presidente campano, Vincenzo De Luca, invece precisa: «Il green pass l’abbiamo fatto quattro mesi fa. La nostra carta di vaccinazione la rilasciamo dopo la seconda dose».

La misura annunciata dal presidente Macron non è nuova in Europa, già altri Paesi utilizzano il pass per limitare l’ingresso nei luoghi al chiuso, mezzi di trasporto ed eventi. C’è ad esempio la Danimarca, che nell’aprile di quest’anno ha lanciato la sua ‘Coronapass’, l’app che certifica se una persona ha avuto un risultato negativo del test anticovid nelle ultime 72 ore, la vaccinazione o una prova di precedente infezione. Anche in Austria per accedere a ristoranti, hotel e locali notturni è necessario esibire un test negativo o una prova di vaccinazione o guarigione da Covid-19. In Lettonia agli eventi pubblici come concerti, cinema, spettacoli teatrali e nelle sale interne dei servizi di ristorazione possono accedere solo le persone vaccinate, guarite da Covid-19 negli ultimi 6 mesi o con test negativo nelle ultime 24 ore, mentre tutti i visitatori possono utilizzare gli spazi esterni dei ristoranti. A Cipro molte attività in spazi interni sono limitate ai possessori di ‘SafePass’, che si ottiene con un test negativo nelle 72 ore precedenti, almeno una dose di vaccino almeno tre settimane prima o la guarigione dal coronavirus nei sei mesi precedenti. In Germania le regole variano tra i diversi Land, con alcuni nei quali i ristoratori possono richiedere il pass per entrare nei locali. In Portogallo il governo ha imposto da sabato una nuova misura che prevede per coloro che desiderano cenare al chiuso in 60 comuni con alti tassi di infezioni l’obbligo di presentare un certificato di vaccinazione, un test negativo o una prova di guarigione. In Irlanda il governo ha approvato il piano per consentire la riapertura di pub, caffè, ristoranti e altri locali entro la fine del mese che una volta licenziato dal Parlamento autorizzerà solo ai vaccinati e guariti dal Covid l’ingresso all’interno di queste attività. In Grecia, da venerdì fino alla fine di agosto, solo le persone vaccinate potranno entrare in luoghi chiusi come centri di intrattenimento, bar, cinema e teatri.

Fonte Doctor 33

 

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