L’aspirina riduce il rischio di complicazioni cardiovascolari nei pazienti con polmonite

Il nostro studio fornisce prove a sostegno del fatto che l'uso di aspirina è associato a ridotti eventi ischemici dopo la polmonite in un contesto di cure primarie.

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Secondo uno studio presentato al Congresso europeo di microbiologia clinica e malattie infettive (ECCMID), e pubblicato sull’European Respiratory Journal, l’aspirina può ridurre il rischio di eventi cardiovascolari gravi come ictus ischemico e infarto miocardico nei pazienti con polmonite. «Il nostro studio fornisce prove a sostegno del fatto che l’uso di aspirina è associato a ridotti eventi ischemici dopo la polmonite in un contesto di cure primarie. Questo farmaco potrebbe avere un ruolo clinico in futuro nella prevenzione di queste importanti complicanze» spiega Fergus Hamilton, dell’Università di Bristol, nel Regno Unito, primo autore dello studio.

I ricercatori hanno valutato se l’aspirina potesse ridurre il rischio di ictus ischemico e di infarto, e se il farmaco potesse avere un ruolo preventivo nei contesti di assistenza primaria. Per questo hanno analizzato in dettaglio i dati di tutti i pazienti di età superiore ai 50 anni affetti da polmonite presenti nel Clinical Practice Research Datalink (CPRD), un ampio database di cure primarie del Regno Unito che comprende oltre 61 milioni di pazienti. L’esito primario è stato definito come il verificarsi sia di ictus ischemico che di infarto miocardico, mentre la presenza di uno di questi eventi individualmente è stato definito come esito secondario. Tra i 48.743 pazienti idonei per l’inclusione nello studio, sono stati identificati 8.099 utilizzatori di aspirina in seguito abbinati a 8.099 non utilizzatori selezionati dallo stesso campione. Ebbene, gli esperti hanno scoperto che il rischio dell’esito primario è stato inferiore del 36% negli utilizzatori di aspirina rispetto ai non utilizzatori. L’assunzione di tale farmaco è stata anche associata a un rischio ridotto di entrambi gli esiti secondari con tassi di ictus ischemico e infarto inferiori del 30% e del 54%. «Questa ricerca apre davvero le basi per una sperimentazione clinica dell’aspirina nella polmonite, che rimane la ragione più comune di ricovero in ospedale in molti paesi» conclude Hamilton.

Eur Respiratory Journal 2021. Doi: 10.1183/13993003.02795-2020
http://doi.org/10.1183/13993003.02795-2020

 

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