Zuccheri in eccesso causa di sovrappeso: dosi consigliate da non superare

Gli zuccheri in eccesso sono fra le principali cause di sovrappeso. Ma è possibile stabilire un livello massimo di assunzione tollerabile?

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Non ci sono dubbi che il consumo sbilanciato di zuccheri sia fra le principali cause di sovrappeso, una condizione che aumenta il rischio di sviluppare gravi malattie metaboliche tra cui obesità, diabete di tipo II, malattie cardiovascolari, gotta oppure carie dentarie. Da anni le principali istituzioni che si occupano di salute e alimentazione mettono in guardia dal consumo eccessivo a tutte le età.

I limiti posti dall’Oms

Secondo l’OMS la quantità di zuccheri semplici assunta, intendendo con questo termine gli zuccheri presenti in snack, merende, salse, gelati… (non quindi quelli naturalmente contenuti nell’alimento – nella frutta o in alcuni ortaggi, per esempio) non dovrebbe eccedere il 10% delle 2000 kcal giornaliere consigliate. Un valore molto basso che equivale a circa 50 grammi di zucchero (circa 10 cucchiaini). La SINU (Società Italiana di Nutrizione), invece, suggerisce un limite pari al 15% (75 grammi), includendo però in questo numero sia quelli aggiunti sia quelli già presenti naturalmente in frutta, ortaggi e latticini. Recentemente un gruppo di paesi europei (Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia) ha richiesto a Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) di stabilire su base scientifica il livello massimo di assunzione tollerabile per gli zuccheri alimentari provenienti da tutte le fonti. Il consumo di zucchero infatti in Europa rimane al di sopra dei valori suggeriti. Fra tutti, il consumo regolare di bevande zuccherate comporta un apporto di zuccheri aggiunti/liberi maggiore di tutte le altre tipologie di alimenti per la maggior parte dei paesi europei e delle fasce di età. Di fatto la richiesta non mira a definire quanto zucchero i consumatori dovrebbero assumere quotidianamente nella loro dieta (raccomandazione che spetta alle Autorità nazionali di sanità pubblica con il sostegno di organismi internazionali come l’OMS, sostiene Efsa).

Scarse conoscenze su livello massimo di assunzione tollerabile

Si vorrebbe invece conoscere, sulla base dei dati presenti in letteratura che riguardano le malattie metaboliche croniche, gli effetti correlati alla gravidanza e le carie dentali, quale sia il livello massimo di assunzione tollerabile (UL) per gli zuccheri alimentari da tutte le fonti. Una domanda che però non è destinata ad avere una risposta. Dopo aver consultato 25.000 articoli scientifici nel 2018 e altri 7.500 nel 2020, Efsa ha individuato circa 120 studi che evidenziano chiaramente un nesso tra l’assunzione di zuccheri e il rischio di insorgenza di alcune malattie metaboliche. Il dato fondamentale però è che non è possibile definire un livello massimo – di assunzione tollerabile o sicura per gli zuccheri alimentari, dicono gli esperti dell’Autorità europea. Questo perché gli effetti avversi sulla salute si vedono per tutte le dosi di consumo. Impossibile quindi definire un valore “soglia” al di sotto del quale il rischio di malattia sia trascurabile, né si riesce ad evidenziare un livello di assunzione sicuro al di sotto del quale non si osservino effetti avversi alla salute. Nonostante ciò, Efsa sposa le raccomandazioni di OMS o di SINU, sul limitare il consumo di zuccheri aggiunti e liberi provenienti da diversi alimenti, che definiscono una quantità ideale per l’assunzione di zuccheri sulla base del maggiore beneficio per la salute e nel contesto delle diete nazionali.

Fonte Farmacista 33

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