- Adv -
La crisi economica del terzo millennio stimola riflessioni e ci prepara a nuove sfide che da un lato ci vedono protagonisti del progresso della scienza e della tecnica, dall’altro ci riconducono alle origini e soprattutto sensibilizzano la nostra attenzione sulla fragilità dell’essere, ovvero colui che soffre e non solo perché affetto da patologie, soffre doppiamente, poiché consapevole della sua malattia ecerto di non poter provvedere alla cura della stessa per mancanza di redditualità. Le strutture sanitarie arrancano, pena anche l’emergenza pandemica, pochi sono gli strumenti a sostegno dell’individuo, siamo sempre più lontani da quel concetto base delle nostre origini cristiane. L’attuale scienza medica ci apre, quotidianamente, una finestra sul percorso della Medicina, che, dal mistero della nascita dell’uomo, dai suoi primordiali bisogni, dal suo desiderio di ricerca del benessere fisico e mentale, ci porta ad oggi, all’epoca delle più grandi conquiste, alle sofisticate tecnologie, alle terapie eroiche, al trapianto di organi, al genoma. Obiettivo, quindi, tendere al raggiungimento della salute del corpo e alla pace dell’anima. Ma cos’è la malattia e viceversa la salute, genericamente, “la salute è l’assenza della malattia”, secondo l’OMS (organizzazione mondiale della sanità), “la salute è lo stato di completo benessere fisico, mentale e sociale”, secondo il chirurgo francese Renè Leriche “la salute è il silenzio degli organi”. Durante la malattia l’uomo perde il suo naturale atteggiamento di potenza, di dominio degli eventi e si sente piccolo, cerca rifugio in qualcuno che può aiutarlo. Si pensi a come il connubio preghiera-assistenza ai sofferenti, fece diventare i monasteri centri medici, che favorirono il progresso della Medicina stessa. Proprio nello spirito della ”Regula” benedettina nasce l’esigenza di trasferire al campo medico la giusta coniugazione dell’armonia tra corpo, mente ed animo; dove la preparazione scientifica e pratica del professionista possa trovare la sua massima espressione attuando quell’umana sanità come unico principio fondante e rappresentativo della scienza medica e supporto utile e necessario verso chi soffre”.