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La pandemia di COVID-19 ha portato la comunità internazionale a condurre ricerche approfondite sui potenziali effetti negativi della malattia su più organi e sistemi del corpo umano. Una delle aree più discusse è il potenziale del virus di compromettere la funzione testicolare. Tuttavia, la mancanza di studi prospettici su questo argomento rende impossibile trarre conclusioni affidabili sul fatto che la malattia colpisca il sistema riproduttivo maschile e, in caso affermativo, in quale misura.
Un attuale studio ha studiato l’effetto di SARS-CoV-2 sulla funzione testicolare, i livelli ormonali e determinare l’entità dell’impatto sulla spermatogenesi e il danno al tessuto testicolare.
Questo studio prospettico ha incluso controlli sani e casi di pazienti affetti da polmonite virale sulla base della TC toracica e un tampone faringeo positivo per SARS-CoV-2 ha mostrato sintomi moderati (classificazione OMS). Sono stati raccolti dati epidemiologici, clinici, di laboratorio ed ecografici. Un’analisi del seme è stata eseguita nei casi durante la degenza ospedaliera e 3 mesi dopo la dimissione a casa. Gli autori hanno anche valutato i testicoli ottenuti durante le autopsie di pazienti deceduti per COVID-19 (n = 20).
Sono stati inclusi un totale di 88 partecipanti (44 controlli e 44 casi). I livelli di testosterone nel sangue erano significativamente ridotti nel 27,3% dei casi (12/44). Il livello medio (7,3±2,7 nmol/l) era inferiore a quello dei controlli sani (13,5±5,2 nmol/l, p<0,001). È stato rilevato anche un aumento di LH e FSH rispetto ai controlli sani (p = 0,04 e p = 0,002). L’analisi dello sperma ha rivelato una diminuzione della motilità nei pazienti COVID-19 (p = 0,001) e un numero maggiore di spermatozoi immobili (durante COVID-19 – 58,8% e a 3 mesi 47,4%, p = 0,005). Tutti i parametri sono tornati alla normalità a 3 mesi dalla dimissione. Il test MAR diretto a 3 mesi ha mostrato un aumento di Ig A (p = 0,03). Nella maggior parte delle autopsie (18/20) sono stati osservati disturbi strutturali del tessuto testicolare, con segni di danneggiamento delle cellule germinali.
COVID-19 e le sue strategie di gestione influenzano in modo significativo i livelli di ormone maschile e la qualità dello sperma all’inizio della malattia. L’esame post mortem del tessuto testicolare ha confermato l’infiammazione e l’infiltrazione virale dei testicoli. Tuttavia, nei pazienti con malattia da moderata a grave, i parametri studiati della funzione testicolare sono tornati ai valori normali entro 3 mesi.