Stress, incremento ponderale e ansia sociale nella prima adolescenza sono collegati tra loro

«Il periodo peripuberale, che si trova tra infanzia e adolescenza, comporta modifiche dello sviluppo sia nel tessuto adiposo sia a livello cognitivo capaci di causare cambiamenti duraturi negli adipociti e nel comportamento sociale

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Uno studio pubblicato su Science Advances conclude che lo stress nel periodo peripuberale porta ad un aumento del tessuto adiposo nel corpo dell’individuo.

«Il periodo peripuberale, che si trova tra infanzia e adolescenza, comporta modifiche dello sviluppo sia nel tessuto adiposo sia a livello cognitivo capaci di causare cambiamenti duraturi negli adipociti e nel comportamento sociale» spiega la coautrice Carmen Sandi, professore ordinario di genetica comportamentale all’École Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL), ricordando che lo stress può indurre psicopatologie come la depressione. «Alcuni dei cambiamenti comportamentali tipici della depressione sono alterazioni della socialità dell’individuo, il che significa che alcune persone depresse tendono ad essere più ritirate dal punto di vista sociale potendo persino sviluppare un’ansia sociale» riprende la ricercatrice, che assieme ai colleghi ha scoperto in primo luogo che lo stress peripuberale porta a un aumento del tessuto adiposo e allo stesso tempo riduce la socialità, e in secondo luogo, che i due fenomeni sono biologicamente correlati. «Nell’intento di identificare i meccanismi biologici sottostanti abbiamo eseguito una serie di test che hanno identificato un enzima specifico chiamato adipokine nicotinamide phosphoribosyltransferase (NAMPT), noto per essere coinvolto in alcuni disturbi causati dall’obesità» scrivono gli autori, precisando che nell’organismo il NAMPT esiste in due forme: intracellulare, che regola la produzione di nicotinamide adenin dinucleotide (NAD+), importante substrato energetico cellulare, e extracellulare (eNAMPT), presente nel sangue. E i topi stressati alla peripubertà rispetto a quelli che non lo sono mostrano un calo di NAMPT nelle cellule adipose e di conseguenza di eNAMPT ematico in età adulta. I passi successivi sono stati due: riportare i livelli ematici di eNAMPT alla normalità o alimentare i topi con nicotinamide mononucleotide (NMN) per incrementare la produzione di NAD+. «Entrambi gli approcci hanno funzionato» dice Sandi.

E conclude: «Ciò non significa che tutti i bambini e gli adolescenti stressati debbano assumere integratori a base di NMN, ma solo che in casi specifici verificare i livelli plasmatici di NMN o eNAMPT può essere importante. Ciò che ha senso è ripristinare bassi livelli metabolici, non trattare tutti allo stesso modo».

Science Advances 2022. Doi: 10.1126/sciadv.abj9109
http://doi.org/10.1126/sciadv.abj9109

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