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Ha proprietà antibatteriche, antimicrobiche, antifungine, antivirali, immunologiche e antiossidanti, una lista molto lunga di “virtù” confermate dalla letteratura scientifica: sto parlando dell’olio ozonizzato, un prodotto medicale che deriva dal processo di ozonizzazione dell’olio extravergine di oliva.
In ambito sanitario è utilizzato per curare ferite di vari tipi: ferite post-chirurgiche, diabetiche, ulcerazioni, herpes o lesioni dovute alla psoriasi. L’olio ozonizzato è, infatti, oggi una terapia integrativa molto efficace nel trattamento di tutte le lesioni tissutali, sia acute che croniche, in quanto diminuisce il dolore e accelera il processo di guarigione.
L’ozono è riconosciuto come uno dei migliori battericidi, antivirali e antifungini esistenti in natura, ma è un gas tossico e non può assolutamente essere inalato ad alte concentrazioni. Legandolo a qualcosa di “non inalabile”, quindi unendolo ad acqua o a olio, si ottiene invece un prodotto sicuro ed efficace utilizzabile in ambito sanitario. Tramite il processo di ozonizzazione, l’olio extravergine mantiene inalterate le sue proprietà antiossidanti ed emollienti e assume, nello stesso tempo, le proprietà antibatteriche, antimicrobiche, antifungine, già dette dell’ozono. Usare quotidianamente olio ozonizzato sulle ferite, dati alla mano, ha dimostrato che accelera la riparazione dei tessuti e combatte l’infezione: un processo cruciale, generalmente lungo e complesso, soprattutto per alcune patologie come il diabete.
Tra i più recenti studi scientifici sull’uso dell’olio ozonizzato per curare ferite e piaghe vi è quello, tutto italiano, condotto dall’Università di Salento. La ricerca dimostra che gli ozonidi, grazie alle loro proprietà biologiche, stimolano le cellule cutanee e migliorano il tropismo della pelle, favorendo così la guarigione delle ferite e la riparazione di ulcere di vario genere. Mentre gli effetti benefici dell’ozono nel trattamento delle piaghe sono dovuti alla diminuzione dell’infezione batterica e all’aumento della concentrazione di ossigeno nella ferita.
Per ottenere olio ozonizzato biosgna ricorrere a dei dispositivi medicali appositi. Oggi sul mercato ce ne sono diversi in commercio, anche con costi relativamente bassi. L’importante è che siano certificati come prodotti medicali (attenzione ai falsi dispositivi che non hanno alcuna efficacia terapeutica). Il dispositivo va attivato seguendo determinati protocolli, rigidi ma alla portata di chiunque, che permettono ai pazienti di fare anche da sé la propria boccetta di olio ozonizzato, in modo da poter portare avanti la terapia, sotto controllo medico, ma a casa propria.
L’olio d’oliva ozonizzato è considerato una terapia integrativa anche nel trattamento di altri disturbi, tra cui infezioni alla bocca e infezioni vulvovaginali, ad esempio causate da Candida. Può essere meno adatto, invece, per le infezioni oculari: resta un potente antinfiammatorio e battericida ma può essere irritante per il tessuto corneale. In questo caso per sfruttare le sue caratteristiche va ozonizzata l’acqua.