ATTENTI AL MARE. L’IMPETIGINE E I BAMBINI

È causata da streptococchi, stafilococchi o da ambedue i microrganismi. Le infezioni batteriche della cute sono frequenti in età pediatrica.

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L’impetigine è un’infezione batterica della pelle, frequente nei bambini al di sotto dei 10 anni, più comunemente osservata durante la stagione estiva. Costituisce la forma più superficiale delle piodermiti, infezioni batteriche della pelle. È causata da streptococchi, stafilococchi o da ambedue i microrganismi. Le infezioni batteriche della cute sono frequenti in età pediatrica. Possono colpire qualunque bambino e non indicano poca igiene né, necessariamente, difetti immunitari gravi.

I fattori che predispongono a questo tipo di infezione sono molteplici:

Macerazione della cute (umidità);

Ferite, infiammazione;

Alterazioni della normale flora cutanea;

Alterazioni dello stato generale (atopia, compromissione delle difese immunitarie, etc.).

Le lesioni possono colpire tutto il corpo, ma interessano generalmente le zone scoperte, specialmente il viso, il collo, le mani, le braccia e le gambe. Si tratta di elementi vescicolosi o bollosi che contengono siero, circondati da un alone rosso, eritematoso. La bolla si rompe con facilità eliminando un liquido trasparente o giallognolo che porta alla formazione di una crosta dello stesso colore. Alcuni elementi presentano una guarigione al centro e una diffusione dal centro verso l’esterno assumendo un aspetto anulare, circinato cioè a forma di cerchio. A volte il bambino ha prurito e raramente si osserva una compromissione delle condizioni generali di salute, febbre, malessere o altro. In base all’aspetto si distinguono due forme: una forma bollosa e una forma crostosa. Invece, in considerazione della modalità di inizio, si distinguono altre due forme: la prima su cute sana, mentre la seconda consiste in una infezione (impetiginizzazione) di una lesione già esistente tipo puntura di insetto o altro.

L’impetigine è contagiosa. Il contagio è favorito dalla promiscuità. L’infezione si diffonde rapidamente mediante l’autoinoculazione con le dita o gli asciugamani causando la diffusione delle lesioni in aree vicine o a distanza. L’evoluzione è benigna se viene trattata immediatamente e adeguatamente lasciando delle discromie (macchie più chiare o più scure) che generalmente ritornano normali. La malattia può ritornare senza suggerire per questo un indebolimento delle difese immunitarie.

Il trattamento dell’impetigine deve essere immediato, adeguato e protratto per contenere la diffusione della malattia nella comunità (fratelli, coetanei…) e per prevenire le possibili complicanze. Consiste principalmente nell’uso di una terapia locale a base di disinfettante ed antibiotico e bendaggio delle lesioni.
È inoltre importante escludere la presenza di una malattia  già esistente che va trattata successivamente alla guarigione dell’impetigine. Nelle forme estese e nei bambini immunocompromessi o che vivono in comunità è necessario associare  al trattamento locale un antibiotico per bocca o per iniezioni.

Ecco alcuni consigli pratici:

Bisogna lavare accuratamente la cute del bambino prima di effettuare la medicazione;

Cambiare il telo con cui si asciugano le lesioni lavandolo normalmente con gli altri panni;

Tagliare regolarmente le unghie del bambino;

Educare il piccolo a non rimuovere le croste;

Effettuare il trattamento in maniera costante come indicato dal medico;

Non eccedere nella quantità di pomata o crema da applicare;

Rimuovere delicatamente e gradualmente le croste;

Bendare le lesioni laddove è possibile onde evitare la diffusione dell’infezione e ridurre il contagio;

Non pensare che la terapia generale sostituisca o sia più efficace di quella locale.

Marchigiano di Fermo vive in Romagna dal settembre del 2000. Giornalista professionista dal 1991, ha lavorato in quotidiani di diverse regioni (Marche, Umbria, Toscana, Lazio ed Emilia Romagna) fino alla qualifica di caporedattore centrale. Tra le sue esperienze anche l'assunzione, quale esperto per l'informazione, presso l'ufficio di Gabinetto del presidente del Consiglio regionale delle Marche dott. Alighiero Nuciari nei primi anni 90 e quelle radiofoniche presso alcune emittenti private sempre delle Marche.

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