ORECCHIO DEL NUOTATORE: ATTENTI AL MARE

Oggi, per la rubrica “Attenti al mare” facendoci aiutare dagli esperti del’ospedale Niguarda, parliamo di “Orecchio del nuotatore”

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Anche se siamo entrati nella parte conclusiva della stagione estiva, le temperature sono ancora alte e il ricorso al tuffo in mare (o in piscina) è ancora ricorrente.

Oggi, per la rubrica “Attenti al mare” facendoci aiutare dagli esperti del’ospedale Niguarda, parliamo di “Orecchio del nuotatore”.

Si tratta di un’infezione della cute del condotto uditivo chiamata otite esterna. Di solito è causata da batteri che penetrano nel condotto uditivo. I fattori predisponenti possono essere molteplici, tra queste la tortuosità e la ristrettezza del condotto, la presenza di eczemi (ndr: stati infiammatori della pelle), micosi e micro-lesioni da eccessiva pulizia o sfregamento, causate ad esempio dall’uso del cotton fioc. Un tipo particolare di otite esterna è quella legata alle immersioni o al nuoto nei mari tropicali. In questi ambienti ricchi di plancton, i microrganismi si fissano alla cute del condotto e questo innalza il rischio.

Il primo sintomo è il dolore, prima lieve e poi molto intenso, che si acuisce con la palpazione dell’orecchio. Successivamente, il canale uditivo si può gonfiare, dando una sensazione di “orecchio tappato”. Ci possono essere secrezioni sierose o purulente, a seconda del tipo di batterio responsabile dell’infezione. Il trattamento più comune per la cura dell’orecchio del nuotatore consiste nella somministrazione di gocce auricolari contenenti antibiotici e cortisone per ridurre l’infiammazione. Molto spesso è necessaria l’assunzione di antibiotici orali ed antidolorifici

Se si è inclini alle infezioni, è consigliabile un controllo dall’otorino per escludere patologie preesistenti del condotto quali perforazioni della membrana timpanica, eczemi, erosioni cutanee, tappi di cerume o forme micotiche che tendono a ripresentarsi con l’innalzamento della temperatura e dell’umidità. A volte può rendersi necessario sottoporsi a tamponi ripetuti per esami colturali al fine di individuare il tipo di batterio e testare la sua sensibilità agli antibiotici (antibiogramma). E’ generalmente controindicato l’uso di tappi auricolari per nuotare. Bisogna, invece, cercare di mantenere l’orecchio libero dal cerume. Infine è importante evitare di inserire strumenti o tamponi di cotone nelle orecchie come i cotton fioc per evitare escoriazioni della cute nel condotto uditivo. 

(fonte ospedaleniguarda.it)

Marchigiano di Fermo vive in Romagna dal settembre del 2000. Giornalista professionista dal 1991, ha lavorato in quotidiani di diverse regioni (Marche, Umbria, Toscana, Lazio ed Emilia Romagna) fino alla qualifica di caporedattore centrale. Tra le sue esperienze anche l'assunzione, quale esperto per l'informazione, presso l'ufficio di Gabinetto del presidente del Consiglio regionale delle Marche dott. Alighiero Nuciari nei primi anni 90 e quelle radiofoniche presso alcune emittenti private sempre delle Marche.

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