MALATTIE RARE: NARCOLESSIA

La narcolessia è una patologia non molto comune (ha una frequenza di circa 3-16 per 10.000) e colpisce uomini e donne con uguale frequenza.

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La narcolessia è una malattia neurologica caratterizzata da eccessiva sonnolenza diurna, irresistibile e improcrastinabile impulso ad addormentarsi ripetutamente durante la giornata, perdita del tono muscolare (fino a non essere più in grado di rimanere in piedi) in presenza di emozioni (riso, imbarazzo, collera) (i.e. cataplessia), allucinazioni simili a “sogni a occhi aperti”, che in alcuni casi si sovrappongono alla realtà e interagiscono con essa (i.e. allucinazioni ipnagogiche), episodi di “paralisi del sonno”: subito prima di addormentarsi o subito dopo il risveglio il corpo del soggetto narcolettico è completamente paralizzato pur essendo questi perfettamente cosciente. La narcolessia è una patologia non molto comune (ha una frequenza di circa 3-16 per 10.000) e colpisce uomini e donne con uguale frequenza. Tipicamente si manifesta durante la pubertà con una età di esordio compresa tra i 15 e i 30 anni. È una malattia cronica, che dura tutta la vita. Non si tratta di una malattia mortale, ma può essere pericolosa se gli episodi si verificano durante la guida, l’uso di macchinari o attività simili.

SINTOMATOLOGIA

Per prima cosa bisogna escludere le varie condizioni che possono causare sonnolenza diurna: insonnia e altri disturbi del sonno; sindrome delle gambe senza riposo; sindrome delle apnee nel sonno, altre malattie neurologiche o psichiatriche. Per quanto riguarda gli accertamenti strumentali, è necessario eseguire: monitoraggio della respirazione notturna; test genetici per cercare il gene della narcolessia; polisonnogramma (studio del sonno); test delle latenze multiple di addormentamento diurno (MSLT): questa prova misura quanto tempo ci vuole per addormentarsi durante un pisolino durante il giorno. I pazienti con narcolessia si addormentano molto più velocemente. La Polisonnografia e l’MSLT (Multiple Sleep Latency Test) rappresentano gli studi strumentali di elezione per la diagnosi di narcolessia.

TRATTAMENTO

Non vi è alcuna cura conosciuta per la narcolessia. L’obiettivo del trattamento è quello di controllare i sintomi. Adeguamenti nello stile di vita e di apprendimento per far fronte alle emozioni e altri effetti della malattia possono migliorare il funzionamento del lavoro e delle attività sociali. Ciò comporta: pianificazione di un pisolino, per il controllo del sonno diurno e per ridurre il numero di imprevisti e improvvisi attacchi di sonno; informare gli insegnanti e le autorità di vigilanza circa la condizione di quanti sono stati colpiti da narcolessia, in modo da non punirli per essere “pigri” a scuola o al lavoro; la prescrizione di farmaci. Quest’ultima non è obbligatoria in tutti i casi, ma a volte risulta necessaria. L’ipotesi che attualmente sempre più plausibile è quella che la narcolessia abbia una causa autoimmune. Sono in corso ulteriori ricerche nella direzione della immunomodulazione.

(fonte: malattierarehsr.it)

Vittorio Pietracci
Marchigiano di Fermo vive in Romagna dal settembre del 2000. Giornalista professionista dal 1991, ha lavorato in quotidiani di diverse regioni (Marche, Umbria, Toscana, Lazio ed Emilia Romagna) fino alla qualifica di caporedattore centrale. Tra le sue esperienze anche l'assunzione, quale esperto per l'informazione, presso l'ufficio di Gabinetto del presidente del Consiglio regionale delle Marche dott. Alighiero Nuciari nei primi anni 90 e quelle radiofoniche presso alcune emittenti private sempre delle Marche.

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