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Cari maschietti se avete problemi di prostata vi consiglio di leggere uno dei libri best-seller della Gran Bretagna, attenzione però non è un romanzo, ma un libro di ricette tutto particolare, scritto a più mani da importanti chef e da autorevoli medici, che si intitola “The prostate care cookbook”, ovvero “Il libro di cucina che si prende cura della prostata”.
Margaret Rayman, docente di nutrizione presso l’Università del Surrey e coordinatrice di “The prostate care cookbook” sostiene che “Il Mal Prostata” è curabile, ma le terapie, specie a base di antiandrogeni, hanno molte controindicazioni. L’intervento chirurgico poi è piuttosto invalidante per le lesioni nervose che esso può creare e spesso rende gli uomini impotenti. Inoltre, non è sempre facile intervenire per tempo, quindi la mission centrale del libro è quella di inculcare l’antico concetto che “prevenire è meglio che curare”. E quale miglior prevenzione di quella che si può mettere in pratica attraverso l’educazione alimentare? Fin qui niente di nuovo! Infatti è risaputo che una giusta alimentazione è preventiva di quasi tutte le forme tumorali ed alla base, insieme al movimento fisico, del benessere. Perché voglio quindi parlarvi di questo libro? Per la prima volta infatti dalle sue pagine escono consigli non solo relativi a “cosa mangiare”, ma anche rivolti a “come cucinarlo”. Gli autori cercano di raggiungere il duplice obiettivo di preparare piatti gustosi e raffinati e, nello stesso tempo, di mantenere o addirittura incrementare le proprietà nutritive degli ingredienti. Per esempio, si sa che aglio, cipolla e scalogno svolgono una importante funzione antitumorale se consumati crudi, ma questo non fa parte delle nostre abitudini alimentari. I preziosi enzimi anti-cancro contenuti in questi alimenti perdono infatti ogni potere protettivo dopo che essi sono stati affettati o tritati. Se invece vengono messi in cottura sui nostri fornelli non prima che siano trascorsi dieci minuti le loro proprietà risultano quasi integre grazie a un processo chimico di ossigenazione che le rende più stabili. Ma anche alcuni cibi che abitualmente si gustano crudi, come i ravanelli e i pomodori, traggono vantaggio da un punto di vista preventivo se affettati alcuni minuti prima di essere consumati.
Mi vengono in mente i nostri vecchi contadini che mangiano i ravanelli interi come “subrrataula” intingendoli prima in un pò di sale… oppure al nostro rinomato “Pinzimonio”.
Verdure e legumi crudi oppure cotti mai troppo a lungo al vapore sono gli assoluti protagonisti di “The prostate care cookbook”, insieme alla frutta e al pesce. Tra i menu suggeriti dal libro c’è spazio anche per le carni magre (bovine, suine, ovine, pollame) e i carboidrati in giusta misura (pane e, udite udite!, anche la pasta, possibilmente condita con salsa di pomodoro fresco … si proprio come la prepariamo noi del vecchio Salento), Dobbiamo insomma sfruttare appieno le potenzialità terapeutiche di un carotenoide dalle straordinarie proprietà antiossidanti , il licopene, quel pigmento responsabile del colore rosso dei pomodori.
Esso è contenuto solo nei vegetali, non può essere sintetizzato dal corpo umano, la sua fonte è quindi solo alimentare. Ha una altissima capacità antiossidante e anti radicali liberi. Una volta assunto con gli alimenti vegetali si concentra soprattutto nella prostata , ma anche nei testicoli, nelle ghiandole surrenali, nel fegato. Una sua carenza alimentare infatti espone la prostata a danni degenerativi.
Il licopene è contenuto soprattutto nei pomodori e negli alimenti derivati. E’ bene mangiare pomodori piccoli e cotti, poiché è difficilmente assimilato da pomodori crudi. Questo prezioso alimento è contenuto anche in altre verdure:
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PAPAIA
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SALSA DI POMODORO
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POMPELMO ROSA
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MELONE
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SOIA E DERIVATI
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FRAGOLA
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PEPERONCINO ROSSO (Solo la cuticola esterna e non la polpa… difficile da recuperare)
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UVA ROSSA
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ALBICOCCA
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ANGURIA
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RAVANELLI