Cranio

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È una scatola, come torace e bacino serve a proteggere gli organi e i tessuti molli ma glie deve consentire spazio vitale per il loro movimento. Siamo abituati ad immaginare il corpo immobile quando si studia anatomia sui libri, ma ogni sua parte ha una sua mobilità ed un movimento rispetto alle strutture vicine.
Parliamo di mobilità craniale, sapendo che il cranio non si muove ma si deforma. Descriveremo assi che non esistono per capire la deformazione per assicurare la circolazione dei liquidi (sangue e liquor).
Il cranio è formato da 22 ossa, eccetto ossicini uditivi, 7 del neurocranio e 15 del viscerocranio. Lo sfenoide al centro, a forma di farfalla e l’occipite dirigono il movimento del neurocranio, a livello dell’articolazione SSB (sincondrosi sfeno-basilare) tra le 2 ossa, funge da cardine e si salda tra i 20-22 anni, mantenendo una certa morbidezza, l’occipite comanda la sfera posteriore e lo sfenoide quella anteriore. Sono ossa spongiose, piene di sangue venoso e morbide, quando circola bene, altrimenti diventano dure e resistenti, anche se il meccanismo continua a funzionare, creando dolori, infiammazioni e altri sintomi.
La 1• cosa da fare, alla nascita, è correggere la deformazione del forame magno, l’impattamento dell’atlante sull’occipite (C0-C1) e l’accavallamento delle suture.
Le suture sono le vecchie fontanelle “saldate” ovvero le zone mobili tra 1 osso e l’altro della scatola cranica, resta sempre una mobilità in micron di ciascuna, un buon movimento craniale è fondamentale per garantire la salute del corpo in quanto funge da pompa al sistema liquidiano, che mediante la colonna vertebrale (il nostro ammortizzatore) ed il sacro, permette lo scambio di liquor che nutre il cervello e il midollo spinale. Quando un osso è “bloccato, impattato o in disfunzione, limita il movimento anche di zone lontane, mediante la dura madre, il sistema fasciale e il sistema liquidiano.
Le vecchie fontanelle sono formate da una membrana ed iniziano ad ossificarsi tra i 6 e 18 mesi. A cosa servono?
Il feto passando nel canale stretto del parto, permette al cranio di comprimersi come una pallina di spugna, con sovrapposizione dei tavolati, grazie alle fontanelle, mettendo in atto vari meccanismi, tra cui l’estensione del capo e la liberazione del diaframma e delle vie aeree (fin a quel momento piene di liquido amniotico), espandendosi poi nuovamente. In caso di parto difficile, di parto cesareo o con ventosa, uno o più tavolati rimangono “bloccati” modificando sia esternamente il cranio sia comprimendo internamente le strutture, causando plagiocefalia, alterazioni nella mobilità ossea, modifiche al palato, ai denti, problemi neurologici, modifiche muscolari come il torcicollo congenito, respiro orale, morso crociato, palato stretto, prognatismo e con la crescita scoliosi, ipercifosi, malocclusioni, Bruxismo, emicrania, vertigini, problemi agli organi di senso.

Laureata alla Seconda Università di Napoli nel 2005 con 110, ha proseguito gli studi, diplomandosi in Osteopatia nel 2014 (DO 6anni). Ha conseguito diversi attestati. Ha lavorato prima in centri privati, dal 2014 come libera professionista, tuttora collabora con diverse figure nell’ambito medico. Si occupa di tutto ciò che non è ancora patologia, dal neonato all’anziano, in gravidanza e nello sportivo, migliorando le prestazioni, prevenendo infortuni.Riprogrammazione posturale, Osteopatia, Fisioterapia, Tecarterapia, Linfodrenaggio manuale e strumentale, Kinesiotaping

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