Ortoressia: in aumento tra i giovani un nuovo disturbo legato al cibo

Chi ne soffre segue una dieta molto restrittiva, basata sulla qualità degli alimenti.

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Il termine ortoressia non è ancora molto conosciuto. È un disturbo emergente nei paesi sviluppati. Indica un particolare approccio al cibo, sempre più frequente, soprattutto tra le giovani generazioni: l’attenzione eccessiva, maniacale, irrazionale per il cibo sano. Chi ne soffre segue una dieta molto restrittiva, basata sulla qualità degli alimenti. Controlla in modo severo l’alimentazione, seleziona il cibo, esclude, a seconda dei casi, grassi, carne, zucchero, alimenti privi di etichettatura biologica. Fino ad arrivare a carenze nutrizionali dall’anemia alla carenza di oligoelementi e vitamine), perdita significativa di peso, incapacità di distinguere tra fame e sazietà, alterazione della salute mentale.

Le cause dell’ortoressia non sono ancora chiare. Ma c’è un tratto che accomuna tutti i casi. Il profilo dell’ortoressico è quello di un perfezionista, con un alto livello di disciplina e autocontrollo. Un soggetto che ricorre a comportamenti ossessivi per controllare la propria vita non affrontando alla radice difficoltà personali o disagi. In genere, l’origine del disturbo è virtuosa. Si inizia adottando abitudini di vita sane e si continua trasformandole in ossessione. I segnali non mancano e non sono neppure di difficile lettura anche se va detto che spesso una linea sottile separa l’interesse per il cibo sano dall’ossessione.

La preoccupazione incessante per tutto quello che viene ingerito porta l’ortoressico a dedicare molte ore della giornata a pianificare, fare la spesa, cucinare i pasti. Si sente in colpa se non rispetta il regime dietetico che si è dato e si punisce con regole ancora più restrittive. Al contrario, maggiore è la rigidità nel seguire la dieta “corretta”, maggiore è l’autostima e il senso di superiorità che prova. Non nasconde il suo stile di vita né le sue conoscenze. Anzi, ne parla. Si dimostra fiero e orgoglioso del suo modo di vivere il cibo. Allo stesso tempo, non maschera il disprezzo per quanti non seguono le sue regole. E diventa a tal punto concentrato sul cibo da isolarsi e perdere il contatto sociale.

La prevenzione all’ortoressia deve iniziare fin dall’infanzia. Insegnando ai bambini che l’alimentazione deve essere varia e che il corpo ne ha bisogno per funzionare correttamente. Va fatto un investimento culturale per far comprendere la funzione nutrizionale del cibo ma anche la sua componente sociale, lo stare insieme agli altri. Spesso si dice che l’ortoressico ha “un menu invece che una vita”. Perché quello che mangia diventa la sua principale preoccupazione. Ed è più importante la qualità del cibo che il piacere che deriva dal consumarlo.

Fonte Dica33

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