MALATTIE RARE: ANGIOEDEMA EREDITARIO

L’esordio si verifica in genere durante l’infanzia o l’adolescenza.

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L’angioedema ereditario è una malattia caratterizzata da episodi ricorrenti e transitori di edema (gonfiore) che può colpire la cute, le mucose o gli organi interni. L’esordio si verifica in genere durante l’infanzia o l’adolescenza. Quando è interessata la cute, la zona colpita appare tumefatta, pallida e non pruriginosa. Se l’edema coinvolge il tubo digerente, si possono verificare quadri clinici simili all’occlusione intestinale. Particolarmente pericoloso è l’edema della laringe che, in assenza di trattamento adeguato, può portare alla morte del paziente per soffocamento. Le cause scatenanti, quando riconoscibili, non sono  di tipo allergico, ma sono rappresentate da piccoli traumi,  stress, episodi infettivi. Interventi sul cavo orale, per esempio estrazioni dentarie o esami endoscopici, possono causare edema della laringe.

SINTOMATOLOGIA

L’angioedema ereditario (HAE) è una malattia che provoca improvvisi attacchi di gonfiore (edema) in diversi distretti del corpo, dagli arti allo stomaco, fino alla gola: in quest’ultimo caso l’HAE, se non trattato in tempo, può avere anche conseguenze fatali. In generale, questi gonfiori durano anche cinque giorni, causano un’inabilità temporanea a svolgere le normali attività, possono essere disfiguranti e provocare dolore. L’elemento che più inficia la qualità della vita dei pazienti è l’imprevedibilità di questa patologia: gli attacchi di HAE possono colpire in qualsiasi momento, mentre si cammina, si guida o si dorme. Per questo la profilassi, vale a dire il tenere sotto controllo i gonfiori, è la strada ideale per gestire questa malattia, al di là dell’intervento nella fase acuta e conclamata.

L’HAE è una patologia spesso ereditaria: il padre o la madre che ne sono affetti hanno entrambi la stessa probabilità (50%) di trasmetterla ai figli. Tuttavia, in circa un quinto dei casi la causa della malattia risiede in una mutazione genetica spontanea. L’angioedema ereditario esordisce dopo la pubertà ma ancora oggi, nella maggior parte dei casi, viene diagnosticato intorno ai 30-40 anni di età.

TRATTAMENTO

Il farmaco berotralstat è un inibitore della callicreina plasmatica, proteina responsabile del rilascio di bradichinina, una sostanza che dilata i vasi sanguigni e ne aumenta la permeabilità, facilitando il passaggio di liquidi dai vasi verso i tessuti circostanti. Il C1 inibitore è una proteina del sistema del complemento, un meccanismo di difesa del nostro corpo formato da un complesso insieme di proteine presenti nel sangue. Nelle persone con angioedema ereditario dovuto a carenza o malfunzionamento di questo inibitore, l’attività della callicreina plasmatica non è regolata correttamente. Tutto ciò porta a un rilascio eccessivo di bradichinina, che a sua volta causa gli attacchi di gonfiore tipico dell’angioedema ereditario. Bloccando l’azione eccessiva della callicreina plasmatica, berotralstat impedisce il rilascio incontrollato di bradichinina e quindi previene gli attacchi di gonfiore dell’HAE. In Italia, berotralstat è soggetto a prescrizione medica limitativa, vendibile al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di centri specializzati per l’angioedema ereditario. Al momento, l’impiego di berotralstat è autorizzato in pazienti con HAE di età pari o superiore a 12 anni, ma in circa il 10% dei casi questa malattia colpisce la popolazione pediatrica. Per questo motivo, l’azienda BioCryst sta portando avanti degli studi per realizzare una formulazione del farmaco adatta ai bambini. “Non possiamo aspettarci che i pazienti più piccoli assumano con facilità una pillola destinata agli adulti”, ha commentato Jon Stonehouse, CEO di BioCryst. “Perciò stiamo portando avanti dei trial, anche qui in Italia, per realizzare una formulazione di berotralstat in bustine da sciogliere in acqua, come quelle che si usano per il thè”.

(fonte Telethon e osservatoriomalattirerare.it)

Marchigiano di Fermo vive in Romagna dal settembre del 2000. Giornalista professionista dal 1991, ha lavorato in quotidiani di diverse regioni (Marche, Umbria, Toscana, Lazio ed Emilia Romagna) fino alla qualifica di caporedattore centrale. Tra le sue esperienze anche l'assunzione, quale esperto per l'informazione, presso l'ufficio di Gabinetto del presidente del Consiglio regionale delle Marche dott. Alighiero Nuciari nei primi anni 90 e quelle radiofoniche presso alcune emittenti private sempre delle Marche.

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